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·23 novembre 2024
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Sportweek, il magazine settimanale de La Gazzetta dello Sport, è dedicato oggi alle donne impegnate in varie discipline. Tra queste vi è Eleonora Buttitta, che del calcio pratica la versione da tavolo ed è campionessa mondiale del Subbuteo. Ecco alcuni estratti della sua intervista.
CHI VINCE TRA LEI E IL MARITO – «Lui, è molto forte. L’ho conosciuto mentre era in Serie A con il Perugia. Quando è venuto a Bagheria noi eravamo in Serie D e andavamo ai tornei per divertirci, lui ci ha aiutato a cambiare la mentalità e a scalare le classifiche».
CAMPIONESSA MONDIALE – «Sì, per la seconda volta consecutiva nella categoria individuale e in una città molto importante per il calcio da tavolo: Tumbridge Wells, dove è nato il Subbuteo».
EMOZIONI – «Non me lo aspettavo e sono contenta. C’erano diverse avversarie forti in lizza per il titolo, soprattutto perché all’estero, a differenza dell’Italia, il movimento è in forte crescita. Io ho vinto contro la belga Delphine Dieudonne che sta facendo la storia nel calcio da tavolo femminile».
BRONZO A SQUADRE – «Sì. A questo Mondiale non siamo riuscite a presentare la squadra completa, eravamo in 3 e ne servono 4. Quindi partivamo sempre con una partita persa, però siamo riuscite a ottenere un ottimo risultato».
MOVIMENTO IN CRESCITA – «In questo momento no, basti pensare che in Italia le donne tesserate sono solamente una ventina. Ci sono stati momenti in cui eravamo di più. Nel nostro Paese stiamo attraversando un momento di crescita difficile, cosa che non vedo negli altri Paesi. Infatti, io sul piano Nazionale gioco principalmente contro uomini».
LO FARA’ PROVARE ALLA FIGLIA – «Lei ci vive già dentro e sono dell’idea che o lo rifiuterà o lo amerà. Credo che il calcio da tavolo non abbia vie di mezzo, o lo amo o lo odi, anche perché quando lo provi è difficile smettere».
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