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Mario De Zanet·8 ottobre 2019

Storia di un fallimento: le tappe di Marco Giampaolo al Milan

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È già finita.

Marco Giampaolo non è più l’allenatore del Milan, carica che deteneva dal 17 giugno 2019: l’ufficialità è imminente.


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Nemmeno 4 mesi dopo, la sua più grande occasione, la meta di una vita di gavetta, è svanita.

L’allenatore abbruzzese ha probabilmente ambito troppo, nei suoi pochi giorni rossoneri: un ambizione emersa sin dalla prima conferenza stampa, in parole che oggi suonano quantomeno presuntuose.

Cominciamo da lì, dal 8 luglio 2019, quando il Milan presentò il suo nuovo tecnico.


“TESTA ALTA E GIOCARE A CALCIO”

Fu detta tra i sorrisi, ma quella frase di Giampaolo inevitabilmente pesa, perché effettivamente contraddice quanto è avvenuto successivamente.

Il bel gioco annunciato dal tecnico abruzzese non si è mai visto: i mezzi tecnici per esprimere quel tipo di gioco non ci sono.


Il 4-3-1-2

Giampaolo ha scelto il 4-3-1-2 sin dal giorno zero del suo intercorso milanista. L’ha scelto nonostante i giocatori sembrassero inadatti a questa disposizione.

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L’ex Samp ha insistito e lo ha fatto per tutta l’estate, ma, alla prima sconfitta ufficiale, ha esposto pubblicamente i suoi dubbi: è lì, a Udine, che Giampaolo ha cominciato a perdere la sua panchina.


IL DERBY

Quello che rimarrà l’unico Derby di Giampaolo aveva lasciato qualche buono spunto, confermato due settimane dopo con il Genoa.

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L’affidarsi a Leão e Paquetà ha prodotto ottimi frutti, ma Giampaolo sembra esserne accorto troppo tardi.

Proclamare il bel gioco e rinunciare a questi giocatori è difficilmente comprensibile.


IL RIBERY SHOW

Il punto più basso del Milan da anni a questa parte, rappresentato dalla Curva Sud vuota al termine del match.

È Milan-Fiorentina del 29 settembre, in cui il Diavolo denuncia una palese assenza di idee e spirito. Un Milan umiliato, colpito a ripetizione: il Milan ne prende 3 a San Siro e scivola al 16esimo posto in classifica.

Erano 81 anni che un tecnico del Milan non 4 sconfitte nelle prime 6 sfide di Serie A.


IL PRIMO TEMPO DI GENOVA

Incredulità, sgomento e addirittura sorpresa. Il Milan sceglie di esonerare Giampaolo nei primi 45 minuti di Genoa-Milan, quando il Diavolo viene superato su punizione tramite una papera di Reina.

Il Milan reduce da 3 sconfitte in una settimana arriva a Marassi per il riscatto e gioca una delle peggiori prestazioni dell’anno. Lì finisce la pazienza e si volatilizza quel briciolo di fiducia rimasto, nonostante la rimonta della ripresa.