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·4 febbraio 2021

Storia del Mondiale per Club: 2016, il Kashima Antlers a un passo dall’impresa

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Oggi pomeriggio è il grande giorno dell’inizio del Mondiale per Club e con la rinuncia dell’Auckland City si inizia direttamente con i quarti di finale. Il Tigres affronterà l’Ulsan Hyundai, mentre in serata Al Duhail e Al Alhy si daranno battagliare prima di affrontare la semifinale della morte con il Bayern Monaco. È già successo in passato che qualche squadra non sudamericana riuscisse ad arrivare in finale contro quella europea ma i risultati sono sempre stati molto deludenti. Nette le sconfitte del Mazembe nel 2010, del Raja Casablanca nel 2013 e dell’Al Ain nel 2018, dando così l’idea che il calcio europeo fosse di un’altra categoria, ma nel 2016 qualcosa è cambiato.

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Il Kashima Antlers partecipò al torneo iridato da campione nazionale del Giappone e risultò la più grande sorpresa di sempre nella storia della competizione. Paradossalmente i principali problemi i nipponici li ebbero nel turno preliminare contro i neozelandesi dell’Auckland City che a inizio secondo tempo si portarono in vantaggio con Dae-Wook. La rimonta riuscì a essere realizzata prima ancora dei tempi supplementari grazie ad Akasaki e a Kanazaki, ma il 2-1 risicato contro la Cenerentola del torneo non permetteva di essere tranquilli. Fu decisamente più convincente invece il quarto di finale contro i sudafricani del Mamelodi Sundowns e anche in questo caso fu decisiva la ripresa. Endo sbloccò il risultato e ancora una volta fu Kanazaki a trovare il raddoppio e a garantirsi così la semifinale con i colombiani dell’Atlético Nacional. I sudamericani avevano dominato nel Continente ed erano grandi favoriti ma andarono incontro alla peggior sconfitta di sempre per una squadra Conmebol. Doi sbloccò il risultato su rigore e fu beffardo il raddoppio di Endo. Il giapponese raccolse un cross dalla destra e, a seguito di un rimpallo con Armani, si ritrovò il pallone spalle alla porta e decise di segnare con un inaspettato colpo di tacco. Era il 2-0 che spezzò le gambe ai rivali e nel finale in contropiede ci fu il tris di Suzuki che mandò il visibilio i tifosi di casa regalando così la finale con il Real Madrid.


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Era stata compiuta un’impresa straordinaria e a Yokohama quasi settantamila spettatori si sedettero sugli spalti per dare una mano ai beniamini di casa nell’impresa impossibile. Non vi erano molte possibilità per il Kashima e quando Benzema appoggiò in rete l’1-0 in fondo nessuno si stupì più di tanto. Il Giappone però è una terra di combattenti e samurai e gettando il cuore oltre l’ostacolo confezionarono una clamorosa rimonta. A fine primo tempo fu Shibasaki a incrociare il sinistro mettendolo all’angolino e nella ripresa segnò una rete capolavoro dalla lunga distanza dopo un bel dribbling nello stretto. Al minuto cinquantadue i cervi nipponici erano incredibilmente in vantaggio sul grande Real. Un calcio di rigore di Cristiano Ronaldo riuscì a riequilibrare l’incontro ma fino al novantesimo la gara non cambiò e contro ogni pronostico si andò ai tempi supplementari. Il Kashima aveva però ormai messo in campo tutte le proprie energie e il fenomeno portoghese si scatenò ancora di più. Il suo sinistro divenne letale in due occasioni e le speranze asiatiche si infransero sulla traversa colpita da Suzuki. Fu una finale meravigliosa e fu l’unica volta nella storia del Mondiale per Club che una squadra non sudamericana riuscì a portare al limite una europea, arrivando a un passo dal titolo di campione del mondo.

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