Calcio e Finanza
·3 gennaio 2025
In partnership with
Yahoo sportsCalcio e Finanza
·3 gennaio 2025
La Borsa di Milano (-0,5%) prosegue in calo, in linea con gli altri listini europei. A Piazza Affari scivola Stellantis (-3,1%), dopo i dati sulle immatricolazioni. Lo spread tra Btp e Bund è stabile a 116 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,55%.
Vendite anche per Stm e Tim (-1,7%), Iveco e Pirelli (-1,5%). Debole in lusso con Cucinelli che cede lo 0,7% e Moncler lo 0,8%. In ordine sparso le banche. Positiva Unicredit (+0,3%), mentre si attendono le mosse per l’ops lanciata su Banco Bpm (-0,4%). Bene anche Mediobanca (+0,2%). In flessione Mps (-0,7%), Bper (-0,5%), Popolare Sondrio (-0,2%). Poco mossa Intesa (-0,01%). Nel listino principale corre Saipem (+1,3%), galleggia Eni (+0,01%) mentre è fiacca Tenaris (-0,2%). Bene Nexi (+0,7%).
Per Stellantis (di cui John Elkann è presidente ed Exor, holding degli Agnelli-Elkann, tra i principali azionisti), come detto pesano i dati sulle immatricolazioni. Numeri in particolare sottolineati da Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim-Cisl, questa mattina a Torino, nell’illustrare i dati Stellantis del 2024.
“Il 2024 sarà ricordato come l’anno nero di Stellantis. I dati della produzione si chiudono negativamente dopo due anni di crescita e per la prima volta tutti gli stabilimenti sono in negativo, con gli autoveicoli che fanno segnare perdite maggiori rispetto ai veicoli commerciali”, le sue parole.
“La riduzione della produzione – ha osservato – è stato un continuo peggioramento da inizio anno raggiungendo cali produttivi nelle auto dal 21 al 70%. Le previsioni negative che avevamo stimato negli ultimi due report trimestrali purtroppo hanno avuto un riscontro con la realtà di fine anno, con un aggravio in termini di volumi e di aumento dell’uso degli ammortizzatori sociali e di chiusure anticipate di fine anno che hanno coinvolto quasi 20 mila lavoratori”.
Secondo i dati diffusi dalla Fim-Cisl, nel 2024 Stellantis ha prodotto 475.090 unità (-36,8%). Le auto sono scese a 283.090 unità (-45,7%). “Per trovare un dato così basso di produzione – ha sottolineato Uliano – bisogna spostare le lancette al 1956”.