Calcio e Finanza
·10 giugno 2025
Stellantis, continua le uscite volontarie: altri 610 lavoratori abbandonano Mirafiori

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·10 giugno 2025
In attesa dell’insediamento del nuovo CEO di Stellantis Antonio Filosa fissato per il prossimo 23 giugno (il suo insediamento avverrà poi il 18 luglio durante l’assemblea straordinaria degli azionisti), e in vista dell’aggiornamento del Piano produttivo per l’Italia, previsto entro fine mese, proseguono le uscite volontarie dagli stabilimenti del gruppo.
Come riporta l’edizione odierna de Il Giornale, nei giorni scorsi è emersa la notizia che altri 610 lavoratori del polo industriale torinese, soprattutto di Mirafiori, hanno aderito all’esodo incentivato. Secondo fonti sindacali, altri 150-200 dipendenti dello stabilimento di Cassino potrebbero seguire la stessa strada a breve.
Il lento svuotamento degli impianti Stellantis di Torino coinvolge diversi reparti: 250 addetti alle Carrozzerie, 19 alle Presse, 31 nella Costruzione Stampi, 53 alla Pcma di San Benigno, 9 all’ex Tea di Grugliasco, 212 agli Enti Centrali, 20 al Services e 16 al Centro Ricerche Fiat.
Queste uscite rappresentano l’ennesima conseguenza della precedente gestione aziendale guidata da Carlos Tavares. Dal gennaio 2021, data di nascita del gruppo Stellantis, fino a oggi, circa 15mila dipendenti hanno lasciato volontariamente il gruppo, riducendo il personale in Italia da 52mila a 37mila unità.
L’azienda ha chiarito: «Il programma di uscite volontarie in Italia è pensato per agevolare il prepensionamento oppure per offrire alternative professionali. Tuttavia, a Mirafiori, da agosto in poi, avremo bisogno di una forza lavoro stabile, ben formata e motivata per sostenere il lancio del nuovo modello ibrido».
Da quest’autunno, infatti, ci si aspetta una ripresa significativa delle attività produttive a Mirafiori, grazie alla produzione della Fiat 500 in versione ibrida. Le due Maserati sportive, invece, saranno trasferite a Modena; a Mirafiori resteranno soltanto le attività di lastratura e verniciatura dei modelli GranTurismo e GranCabrio. Inoltre, entro il 2030, si prevede il lancio della nuova Fiat 500 elettrica.
Lo storico stabilimento torinese, quindi, si trova davanti a una vera e propria prova decisiva, dopo i risultati deludenti registrati di recente: nel primo trimestre del 2025 la produzione è calata del 22,2%, mentre nel 2024 ha segnato un crollo del 69,8% rispetto all’anno precedente. Stando ancora a fonti sindacali, entro la fine dell’anno, le uscite incentivate dagli stabilimenti italiani di Stellantis potrebbero raggiungere le 2mila unità. «I lavoratori scelgono di andarsene per problemi fisici, l’età e la mancanza di prospettive future», ha spiegato un rappresentante sindacale.
Intanto, il compito di rilanciare la produzione automobilistica italiana toccherà a Filosa, che dovrà affrontare stabilimenti ormai al minimo dell’attività e una forza lavoro demoralizzata. Situazioni emerse chiaramente nel suo recente tour nei vari Paesi in cui Stellantis opera, dove in Italia ha fatto subito tappa a Torino, con particolare attenzione a Mirafiori.
Un’altra criticità sottolineata dalla Uilm riguarda i due stabilimenti Petronas: quello di Torino, con 450 addetti, e quello di Napoli, con altri 70. Petronas, azienda spagnola che produce l’olio motore Selenia, è da tempo un fornitore storico per l’industria automobilistica italiana. Tuttavia, quest’anno la commessa terminerà, dopo che Stellantis ha deciso tempo fa di affidarsi alla francese Total. Il risultato? Altri 520 posti di lavoro a rischio nel nostro Paese.