Calcionews24
·19 ottobre 2023
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Gli è mancato solo il gol in Inghilterra-Italia per eleggere Bellingham a migliore in campo e – soprattutto – per definirne ulteriormente la grandezza. Ed in qualche maniera è proprio questa la notizia, visto quel che sta combinando in questo inizio di stagione l’inglese passato al Real Madrid: 10 partite con il suo nuovo club e altrettanti gol, 8 in Liga e 2 in Champions. Per essere un centrocampista, stiamo parlando di numeri stratosferici, che potrebbero far pensare che lui faccia parte di quella ristrettissima élite di fuoriclasse che cambiano il calcio. Insomma, per usare espressioni forti, gente del tipo Lionel Messi o Cristiano Ronaldo, dominatori di un’epoca lunghissima perché hanno prodotto gol in dimensione industriale senza essere primissime punte o attaccanti centrali. Cambiando così davvero la storia del calcio, i suoi elementi tecnici e i ragionamenti conseguenti su come organizzare le squadre attorno a loro. Nel caso di Jude, colpisce tantissimo l’esplosione attuale. Era difficile immaginare realisticamente che in pochissimo tempo riuscisse a trasformarsi in centrocampista totale che vede la porta con tale frequenza, tenendo conto che lo scorso anno col Borussia Dortmund aveva toccato il suo massimo, 14 reti, ma in 42 partite. Ed era già più del doppio della stagione precedente. Oggi La Gazzetta dello Sport lo ha definito «nuovo Re bambino». E Andrea Di Caro lo ha motivato così: «Eh sì, perché mister 100 milioni (la cifra pagata a giugno dal Real Madrid per strapparlo alò Borussia Dortmund: ma oggi vale già quasi il doppio), ha debuttato nel Birmingham a soli 15 anni, oggi ne ha appena 20, ma gioca come un veterano e ha un percorso davanti a sé senza limiti e confini». La ricerca di paragoni, quando nasce un nuovo campione, è uno dei giochi più belli da fare. Il giornalista della Rosea propone un puzzle, accostando il madridista a 5 giocatori del passato collegati insieme da alcune caratteristiche:
1) L’andatura felina e il senso del gol di Henry.2) L’accelerazione palla al piede di Kakà.3) La potenza di Rijkaard.4) La visione di gioco di De Bruyne.5) La padronanza di Touré.Aggiungiamo noi, per tornare ai paragoni fatti in precedenza. Lionel Messi è esploso come goleador a 22 anni (38 reti complessive nel 2008-09); stessa età per Cristiano Ronaldo, con meno gol (23 nel 2006-07). Qualora arrivasse in questa stagione a quei numeri (e tutto lascia pensare di sì), la domanda da fare non potrà che essere: Chi sei davvero, Jude?