Calcionews24
·22 maggio 2023
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Dal Brasile dove adesso vive, chissà se Jorge Sampaoli ha avuto modo di vedere l’impresa del Siviglia contro la Juventus. Il 21 marzo del 2023 il vulcanico tecnico argentino era stato allontanato dal club andaluso, deluso dal non avere visto consistenti segni di miglioramento nell’andamento della squadra. Poco meno di un mese aveva già trovato lavoro nel Flamengo, vale a dire la società più prestigiosa del Brasile e per di più detentrice della Copa Libertadores. Insomma, da una bocciatura a una promozione, con il compito di dover risollevare un inizio di stagione davvero deficitario per i rossoneri, che avevano la capacità di perdere ogni manifestazione alla quale partecipavano. Per non perdere di vista la vetta del campionato, era fondamentale ieri conquistare i 3 punti con il Corinthians. Altra formazione entrata in grossa crisi, che ha già cambiato tre allenatori e che oggi è diretta da quel Vanderlei Luxemburgo, 71 anni, che ha girato il mondo e che ricordiamo anche per l’esperienza al Real Madrid nel 2005, affondato in Champions League dalla Juventus di Fabio Capello per mano – o meglio, per tiro al volo nei supplementari – del Panteron Zalayeta.Ieri sera, chi su MolaTv ha visto l’incontro, ha visto una gara viva, di due squadre che hanno certamente limiti – il Flamengo di continuità all’interno del match, il Corinthians di troppa timidezza nell’approccio -, ma che hanno mostrato una certa vitalità. Una condizione necessaria da spendere mercoledì in Copa Libertadores per rimettere a posto la classifica, che al termine del girone d’andata li vede tutt’altro che certi dell’accesso alla fase a eliminazione diretta: 4 punti la squadra di Rio, 3 quella di San Paolo.
I numeri della partita hanno visto i padroni di casa dominare nel possesso, nonostante l’ex Roma e Fiorentina Gerson non abbia mai acceso la luce di un centrocampo troppo prevedibile. Trascinati da un interessantissimo numero 10, Roger Guedes, gli ospiti sono cresciuti nel corso della gara e a inizio ripresa hanno più volte sfiorato la rete che avrebbe sbloccato il risultato e – come si vede dalle statistiche – hanno finito per toccare molti più palloni nell’area avversaria, anche grazie a veloci ripartenze. Fondamentale è stata la tenuta del centrale Rubro-Negro Leo Pereira, chiamato più volte a salvare situazioni da ultimo uomo. Nei minuti conclusivi, ha accusato un fastidio alla coscia. Ma Sampaoli gli ha chiesto di restare in campo e lo ha dirottato al centro dell’attacco, per cercare di sfruttare le sue capacità aeree. Una mossa decisiva: al quarto minuto di recupero è stato lui a siglare la rete della vittoria con un colpo di testa che ha superato il portiere Cassio (un mito dalle oltre 500 presenze col Timao). Così, visibilmente zoppicante, Leo Pereira è risultato il match-winner. La gestione del mister più tatuato al mondo (o giù di lì) inizia a dare i suoi frutti: il Flamengo è alla terza vittoria consecutiva, scala dal nono al sesto posto e mantiene i 6 punti di distacco dal Botafogo, leader del torneo.
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