Calcio e Finanza
·15 novembre 2024
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Prosegue l’iter del Milan per la realizzazione di un nuovo stadio a San Donato Milanese. Nella serata di ieri, il Consiglio comunale ha bocciato la mozione che chiedeva la sospensione dell’Accordo di Programma. La proposta ha ottenuto sei voti favorevoli e dodici contrari, venendo così respinta dopo quasi due ore di discussione.
Durante il dibattito in aula è intervenuto anche il sindaco di San Donato, Francesco Squeri, che ha spiegato i motivi per i quali la maggioranza si sarebbe opposta alla mozione. «Ritengo necessario fare chiarezza sui vari passaggi relativi al progetto stadio per l’Area San Francesco. Premessa: la precedente amministrazione ha approvato il progetto “SportLifeCity”, a forte vocazione sportiva, che prevede una superfice lorda di pavimento di 108mila mq e la realizzazione di un’arena da 20mila posti oltre a destinazioni commerciali, terziario-direzionali e ricettive», ha esordito il primo cittadino.
Ripercorrendo gli ultimi anni, Squeri ha spiegato che «questo progetto è stato fissato nel Pgt del 2022 e ci siamo impegnati a governare i processi conseguenti nel rispetto degli atti amministrativi in essere. La convenzione urbanistica non è stata ancora sottoscritta, perché i proponenti stanno utilizzando le proroghe consentite dalle leggi dello Stato. La convenzione potrà essere firmata entro il 2025».
«Dopo il nostro insediamento il proponente ci ha presentato una variante, proponendo un’ulteriore evoluzione del progetto, proponendo uno stadio da circa 70mila posti destinato al Milan. La nostra amministrazione è chiamata a scegliere tra due progetti urbanistici: arena sportiva o stadio. La nostra valutazione si basa un’analisi di costi-benefici e agire responsabilmente significa affrontare le valutazioni con serietà. Rifiutare a priori la proposta dello stadio avrebbe rappresentato una presa di posizione senza approfondimento, che non sarebbe stata nel migliore interesse della città», ha detto il sindaco.
Squeri ha poi ricordato tutti i passaggi che hanno portato l’iter fino alla fase attuale: «A seguito di una valutazione tecnica preliminare, abbiamo espresso parere favorevole alla possibilità di un Accordo di Programma, pur segnalando alcuni elementi del progetto che destavano preoccupazioni. Il Consiglio comunale ha condiviso e approvato a maggioranza questa valutazione. Il 18 giugno ho promosso l’Accordo di programma coinvolgendo tutti gli enti, che hanno aderito, e il 15 luglio si è costituito il comitato per l’accordo. Questo approccio su scala metropolitana dimostra la nostra lungimiranza. Questioni come la collocazione di uno stadio richiedono visioni ampie e coordinate. La segreteria ha già prodotto il primo documento di inquadramento della valutazione ambientale strategica, la cui procedura pubblica è già stata avviata. Questo percorso segue i tempi stabiliti dalla normativa. La pubblica amministrazione parla con gli atti, e con quelli che ho menzionato è stato avviato e sta proseguendo l’Accordo di programma».
Sulla base di questa situazione, il sindaco ha pertanto spiegato che «per interrompere un iter amministrativo che trova nei suddetti atti il senso della sua legittimazione sarebbe necessario un nuovo atto che rappresenti il venir meno delle valutazioni e dei presupposti che fin qui hanno determinato l’avvio dell’accordo di programma».
«Il fatto che il Milan stia valutando la possibilità di realizzare a Milano il suo nuovo stadio – ha aggiunto Squeri – non costituisce un elemento di novità. Questo non è quindi motivo sufficiente per interrompere in modo unilaterale il confronto previsto dall’Accordo di Programma. Altrettanto non potremmo obbligare una società a rinunciare a una possibile alternativa al proprio investimento, senza offrire in cambio la garanzia di approvazione del progetto a San Donato».
«Su quest’ultimo elemento è bene soffermarsi. Abbiamo detto che lo stadio può rappresentare un’opportunità, ma abbiamo anche esplicitato i nodi da affrontare e da sciogliere per portare questo progetto all’approvazione del consiglio (infrastrutture, viabilità ecc.). Se tali vincoli non saranno superati con risposte concrete ed efficaci, il progetto sarebbe giudicato non sostenibile e non potrebbe avere il consenso dell’amministrazione. Noi crediamo che queste risposte si possano concretizzare».
«Ad esempio, abbiamo riscontri molto positivi da FS. Il fatto che il Milan tenga aperta e approfondisca la possibilità su Milano non è una novità, ma neanche che il progetto stadio di San Donato abbia la sua concretezza e che ci sia da parte del Milan un investimento rilevante in tale direzione. Noi vogliamo proseguire l’iter con serietà, e nel suo corso non mancherà l’impegno a cogliere le variazioni di scenari che possano modificare l’orientamento su scala metropolitana della soluzione per gli stadi a Milano. Credo che quanto rappresentato chiarisca il motivo politico e amministrativo per cui la mia maggioranza esprimerà oggi un voto contrario alla mozione», ha concluso.
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