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Alessandro De Felice ·14 ottobre 2024
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Alessandro De Felice ·14 ottobre 2024
L’Italia di Luciano Spalletti torna in campo questa sera a Udine per affrontare Israele in un match che rappresenta un nuovo esame nel percorso di crescita della Nazionale, dopo le recenti prestazioni positive.
L’ultima sfida contro il Belgio, disputata giovedì sera all’Olimpico di Roma, ha offerto spunti importanti dal punto di vista della prestazione, con un primo tempo di altissimo livello, poi condizionato dall’espulsione di Pellegrini che ha inevitabilmente influito sul risultato finale, ovvero il 2-2.
Nonostante questo, il cammino degli Azzurri continua a essere in ascesa, con le vittorie contro Francia e Israele seguite dal pareggio contro i belgi. Risultati positivi ma soprattutto prove convincenti dal punto di vista tecnico-tattico e caratteriale, dopo la deludente campagna in Germania in occasione degli Europei disputati la scorsa estate
Luciano Spalletti, fedele alla sua idea di rotazione, sembra pronto a operare diversi cambi per la sfida contro Israele.
Tra i pali toccherà a Vicario, pronto nella sua Udine alla prima in Azzurro in una gara ufficiale dopo aver disputato due amichevoli.
In difesa, si prospetta una novità importante: Alessandro Buongiorno potrebbe prendere il posto di Bastoni e completare il reparto con Di Lorenzo e Calafiori
Sugli esterni, invece, probabile turno di riposo per Cambiaso, con l’occasione per Bellanova di mettersi in mostra.
A centrocampo, invece, uno dei ballottaggi più intriganti: Fagioli e Ricci (in vantaggio) si contendono il ruolo di regista, una posizione chiave nel sistema di gioco azzurro, con entrambe le opzioni che garantiscono qualità e dinamismo.
Nel reparto avanzato, con Retegui ci sarà Raspadori a supporto. Una chance importante per l’attaccante del Napoli, che dovrà sfruttarla nel migliore dei modi per scalare le gerarchie del commissario tecnico. Una coppia che attraversa la complementarietà dei due singoli proverà a mettere in difficoltà la difesa israeliana.
Questi cambiamenti non vanno a intaccare la continuità tattica, ma dimostrano la profondità della rosa e la fiducia riposta da Spalletti in ogni singolo giocatore.
Dopo un Europeo deludente, l’Italia ha trovato continuità tattica e ha mostrato una squadra in costante evoluzione con il passaggio alla difesa a tre, un sistema di gioco diventato un mantra dopo i frequenti cambi in occasione di Euro 2024.
Il CT ha saputo dare identità al gruppo e definire con chiarezza l'idea tattica, utilizzando tanti elementi a disposizione e mettendo in atto rotazioni intelligenti, che stanno dando frutti importanti.
Le prestazioni degli Azzurri sono migliorate progressivamente, mostrando carattere e qualità in tutte le fasi del gioco ma soprattutto dando risposte importanti a Spalletti in termini di uomini su cui contare.
Le vittorie contro avversari di spessore come Francia e Israele, insieme al buon pari contro il Belgio, sono segnali di una Nazionale che sta ritrovando fiducia e consapevolezza.
La partita contro Israele non è solo un nuovo test tecnico-tattico, ma ha una rilevanza dal punto di vista degli obiettivi della Nazionale.
Rimanere in vetta alla classifica della Nations League è fondamentale per due motivi principali: da un lato, permette all’Italia di proseguire il cammino nella competizione, avvicinandosi alla fase finale e puntando a un trofeo che potrebbe dare prestigio e morale alla Nazionale; dall’altro, garantisce un percorso più agevole in vista delle qualificazioni per il Mondiale 2026.
Finire al primo posto in Nations League, infatti, potrebbe risultare decisivo per l’accesso diretto alla competizione più importante del panorama calcistico internazionale, obiettivo mancato nelle ultime due edizioni.
L’Italia di Spalletti ha l’opportunità di continuare a crescere e consolidare il proprio status a livello internazionale.
La sfida contro Israele, oltre a essere un banco di prova per molti giocatori, rappresenta un tassello fondamentale per il futuro prossimo degli Azzurri.
Vincere a Udine significherebbe dare continuità al lavoro svolto finora, guardare con ottimismo ai prossimi impegni e, soprattutto, mantenere viva la speranza di qualificarsi al Mondiale 2026 senza intoppi.
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