Calcionews24
·19 giugno 2024
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Federico Bernardeschi sa come si vince un Europeo in azzurro. Alla vigilia di Spagna-Italia, ha parlato con La Gazzetta dello Sport.
QUANTO PESAVA IL RIGORE CALCIATO AGLI SPAGNOLI – «Parecchio, ma non ci ho mai pensato. In settimana avevano provato i rigori, ricordo che durante la camminata pre partita io avevo mille emozioni ma quando ho preso la palla in mano è come se tutto si fosse fermato: sapevo dove volevo metterla e mi sono concentrato solo su quello. É stato uno dei momenti più belli della mia carriera, insieme al rigore trasformato poi in finale con l’Inghilterra».MANCA FANTASIA – «No, penso che ci siano molti giocatori di qualità. Basta guardare la formazione anti Albania: Jorginho fa girare la squadra, Barella si è affermato a livello internazionale, ha fatto un grande salto anche grazie alla finale di Champions, dietro ci sono Barella e Calafiori che impostano e Di Lorenzo che spinge, Chiesa salta l’uomo e Pellegrini lega le due fasi, in attacco Scamacca è diventato quello che tutti ci aspettavamo, perché le qualità le ha sempre avute. Dimarco è più un attaccante che un quinto e in porta c’è Gigio, uno piccolino… miglior giocatore dell’Europeo e quest’anno semifinale di Champions. Forse non ci sono tanti giocatori che possono creare superiorità numerica, ma la qualità non manca».CHIESA PUO’ FARE LA DIFFERENZA CON LA SPAGNA – «Da Fede me lo aspetto sempre, però credo che il centrocampo sarà prezioso, Barella e Jorginho dovranno contenere. La Spagna può soffrire gli inserimenti dei quinti e di Frattesi».L’EFFETTO BUFFON – «Buffon è Buffon, solo il nome è una garanzia. Conta come contava Vialli per noi. Gigi può dare il consiglio giusto, il dettaglio che può fare la differenza. Uno come lui aiuta a capire i momenti, a ridere e scherzare quando si può e a tornare seri quando si deve. Buffon conosce l’importanza della maglia e sa trasmetterla».MORATA – «Voglio fare i complimenti al mio amico Alvaro perché viene criticato ingiustamente, pur essendo un giocatore di livello mondiale. A 31 anni è capitano della Spagna e ha vinto tantissimo, contestarlo è una follia. Bisogna fare attenzione a lui e Yamal: se a 16 anni sei lì significa che appartieni a un’altra categoria».