Spagna, i costi per il Mondiale 2030: 700 mln di fondi pubblici per gli stadi | OneFootball

Spagna, i costi per il Mondiale 2030: 700 mln di fondi pubblici per gli stadi | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcio e Finanza

Calcio e Finanza

·21 agosto 2024

Spagna, i costi per il Mondiale 2030: 700 mln di fondi pubblici per gli stadi

Immagine dell'articolo:Spagna, i costi per il Mondiale 2030: 700 mln di fondi pubblici per gli stadi

Lo scorso luglio, la Federcalcio spagnola ha presentato alla FIFA la lista degli 11 stadi candidati per ospitare le partite dei Mondiali 2030, che il paese iberico organizzerà insieme ai vicini Portogallo e Marocco, senza dimenticare che alcune gare della rassegna iridata si giocheranno Oltreoceano fra Argentina, Paraguay e Uruguay.

Come riporta il quotidiano catalano Sport, tra le città selezionate ci sono La Coruña (Riazor), San Sebastian (Anoeta), Bilbao (San Mames), Saragozza (La Romareda), Barcellona (Camp Nou e RCDE Stadium), Madrid (Metropolitano e Santiago Bernabeu), Malaga (La Rosaleda), Siviglia (La Cartuja) e Las Palmas (Gran Canaria). Queste scelte hanno escluso altri stadi importanti come Mestalla (Valencia) e Balaidos (Vigo). E ora, per gli impianti scelti si è aperto un lungo processo che richiederà investimenti complessivi di almeno 700 milioni di euro, principalmente da parte delle istituzioni pubbliche che ne sono proprietarie.


OneFootball Video


Alcuni, come l’Anoeta, hanno già subito modifiche che, pur precedendo la candidatura per i Mondiali, sono state determinanti per essere scelti. Stadi come il Santiago Bernabeu e il Camp Nou sono al centro di ristrutturazioni complete o nuove costruzioni, mentre altri, come il Metropolitano o il RCDE Stadium, richiederanno meno interventi per rispettare i requisiti del torneo.

Gli investimenti previsti dal governo impianto per impianto

Tra i costi più significativi si distingue quello de La Rosaleda, che ospita il Malaga, appena risalito in Segunda División. Questo stadio, come tutti gli altri, dovrà avere una capienza minima di 40.000 posti per ospitare le partite delle prime fasi, mentre per semifinali e finale serviranno rispettivamente 60.000 e 80.000 posti. L’investimento iniziale per i lavori de La Rosaleda è stimato intorno ai 120 milioni di euro, ma potrebbe raddoppiare con l’intervento complessivo previsto per l‘intera area circostante. La FIFA, infatti, richiede inoltre che ogni stadio disponga di almeno 5.000 posti auto e abbia perimetri ben organizzati per garantire la sicurezza. Altre specifiche includono un terreno di gioco in erba naturale rinforzata, sistemi di riscaldamento e drenaggio efficienti, oltre a due schermi giganti di almeno 200 metri quadrati ciascuno.

Anche lo Stadio de La Cartuja a Siviglia, che ha spesso ospitato la nazionale spagnola negli ultimi anni, dovrà affrontare un investimento di 100 milioni di euro. Attualmente, questa struttura è gestita dalla Sociedad Estadio Olímpico de Sevilla SA, una società partecipata dalla Junta de Andalucía, dal Governo spagnolo, dal Comune di Siviglia, dalla Diputación e dai club locali, Betis e Siviglia.

Tre degli stadi selezionati appartengono a squadre che militano in Segunda División, come la Nueva Romareda, il cui progetto prevede un investimento iniziale di 148 milioni di euro, già in aumento rispetto ai 120 milioni previsti inizialmente. Per la costruzione di questo impianto, il Real Zaragoza ha stretto un accordo con il comune, creando una nuova società per gestire i terreni dello stadio, che sono stati concessi per 75 anni al club. Questo progetto ha dovuto affrontare complicazioni finanziarie, risolte grazie a una partnership pubblico-privata.

A La Coruña, con lo stadio Riazor, è stata scelta al posto di Vigo, che è stata esclusa dopo aver ricevuto una valutazione bassa. La ristrutturazione di Riazor, stimata in 90 milioni di euro, aumenterà la capienza a oltre 48.000 posti. L’isola di Gran Canaria sarà rappresentata dallo stadio omonimo, per il quale è stata approvata una spesa di 101 milioni di euro. Altri stadi, come Mestalla, El Molinón e La Condomina, sono stati esclusi dalla lista.

Lo stadio Anoeta, di proprietà del Comune di Donostia, ha ricevuto circa 50 milioni di investimenti negli ultimi anni, in preparazione per competizioni come la Champions League. Lo Spotify Camp Nou sarà pronto nel 2026, ma si prevede che possa ospitare partite già dalla fine del 2023, con un investimento di circa un miliardo di euro. Il Metropolitano, acquistato dall’Atletico Madrid nel 2017 per 30 milioni di euro, ha richiesto lavori per un totale di 220 milioni di euro. Lo stadio Cornellà-El Prat, di proprietà dell’Espanyol, è costato circa 100 milioni di euro. San Mames ha subito una ristrutturazione da 50 milioni di euro, finanziata da diverse istituzioni locali, mentre il Santiago Bernabéu ha superato i 1.100 milioni di euro, il doppio di quanto pianificato inizialmente.

La situazione tra Marocco e Portogallo

Per quanto riguarda Marocco e Portogallo, il primo investirà 1.300 milioni di euro per preparare sei stadi, mentre il secondo si avvarrà principalmente delle infrastrutture realizzate per l’Europeo del 2004. Il governo spagnolo ha stimato un investimento totale di 1.430 milioni di euro per i Mondiali del 2030, un impegno che, secondo le previsioni, potrebbe generare un volume d’affari di 5.120 milioni di euro e creare oltre 82.000 posti di lavoro a tempo pieno.

Visualizza l' imprint del creator