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·30 aprile 2025

Spaccio di droga in curva Sud: molotov contro la sede degli ultras della Roma

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Una bottiglia incendiaria contro un obiettivo chiaro e un significato già abbastanza evidente, che suona come un avvertimento e che si concentra sul traffico e lo spaccio di droga dentro lo stadio Olimpico a firma degli ultras romanisti. È stata dichiarata inagibile dai vigili del fuoco la sede del circolo Quadraro, conosciutissimo luogo di ritrovo dei tifosi di curva sud romanisti.

Un lavoro – spiega Il Messaggero – avvenuto di sera, senza che vi fossero testimoni e telecamere utili a riprendere qualche dettaglio della dinamica. Sul posto, oltre alle squadre dei vigili del fuoco, intervenute per domare le fiamme, anche la polizia. Le indagini sono condotte dalla Digos e lo scenario, pur in assenza di prove certe, è abbastanza chiaro.


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L’ipotesi più accreditata al momento riguarda quanto accaduto diverse settimane fa prima con l’iscrizione sul registro degli indagati e poi con l’arresto di tre dei sei ultras giallorossi finiti nel mirino di polizia e Direzione distrettuale antimafia. Quello di lunedì non sarebbe affatto l’epilogo di uno screzio fra blocchi di tifosi divisi in casa: da una parte quelli del Quadraro dall’altra i reduci dei “Fedayn”, rimasti orfani e non confluiti nella nuova organizzazione della curva Sud.

Come del resto non c’entrava nulla la “rivalità” fra romanisti e laziali quando, due settimane fa, prima del derby nella zona dello stadio andò in scena una guerriglia urbana. Alla base ci sarebbe sempre la droga e lo spaccio nelle curve.

Per tre degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sullo spaccio si sono aperte le porte del carcere. Uno già era stato raggiunto da una misura dopo che nell’aprile dell’anno scorso fu arrestato in flagranza perché trovato all’ingresso con 47 dosi di coca nei pantaloni. Per ora i tre non hanno parlato: anche nell’interrogatorio preventivo si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Resteranno in silenzio su quel giro che richiama altri sistemi e metodi, a partire dallo spaccio nelle curve del nord Italia? È l’auspicio per chi con loro ha fatto affari e per chi a loro ha permesso e detto di vendere coca con un alto grado di purezza dentro lo stadio. Ma nel “dubbio” – è il sospetto di chi ora indaga – un avvertimento può bastare a ricordare come comportarsi per chi parla una sola lingua e vive in un solo modo.

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