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·17 ottobre 2019
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·17 ottobre 2019
Il derby giocato a porte chiuse a Pyongyang fra Corea del Nord e Corea del Sud è stato caricato in maniera molto aggressiva, tanto che oltre a non essere aperto ai tifosi non è stato nemmeno trasmesso in televisione. Una partita storica, ma resa invisibile dal governo coreano che probabilmente temeva una sconfitta contro i rivali del Sud.
Nello stadio deserto erano presenti solo un centinaio di diplomatici, con il compito di fare foto e riportare l'evento in maniera controllata. Chi era presente a Pyongyang e ha vissuto il viaggio della speranza dalla Corea del Sud alla capitale coreana del nord, passando per Pechino per ottenere il visto è stato Son Heung-min, che ai microfoni dei reporter del 'Mirror' al suo ritorno all'aereoporto ha raccontato il match.
"Non è stato bello non riuscire a vincere, ma l'incontro è stato aggressivo ad un livello tale che è stato un miracolo tornare sani e salvi, senza subire un infortunio. I giocatori della Corea del Nord erano molto agitati e aggressivi, ci sono stati tanti insulti gravi".
L'attaccante del Tottenham si accontenta di non aver subito infortuni e poter continuare a giocare ed essere a disposizione di Pochettino. La situazione fra le due Coree non è semplice ed essere il giocatore più importante della Corea del Sud è un grande peso e una preoccupazione quando bisogna affrontare la Corea del Nord.
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