Sneijder ammette: «L’addio di Inzaghi fa male, ma date tempo al mio amico Chivu! Su Mourinho e sulla delusione del Pallone d’Oro 2010 vi rispondo così» | OneFootball

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Inter News 24

·22 luglio 2025

Sneijder ammette: «L’addio di Inzaghi fa male, ma date tempo al mio amico Chivu! Su Mourinho e sulla delusione del Pallone d’Oro 2010 vi rispondo così»

Immagine dell'articolo:Sneijder ammette: «L’addio di Inzaghi fa male, ma date tempo al mio amico Chivu! Su Mourinho e sulla delusione del Pallone d’Oro 2010 vi rispondo così»

L’ex centrocampista dell’Inter, Wesley Sneijder, parla dell’addio di Simone Inzaghi e dell’arrivo di Cristian Chivu sulla panchina nerazzurra

Wesley Sneijder, ex fantasista dell’Inter e protagonista del Triplete nel 2010, non vinse mai il Pallone d’Oro nonostante una stagione straordinaria. In un’intervista a winwin, l’olandese è tornato a parlare di quell’anno magico e della mancata consacrazione individuale. L’ex nerazzurro si è soffermato poi sul presente, con l’addio di Simone Inzaghi e l’arrivo di Cristian Chivu sulla panchina interista.

COSA STO FACENDO DOPO L’ADDIO AL CALCIO? – «Mi sto godendo la vita dopo il calcio: passo più tempo con la mia famiglia, mi occupo di progetti personali e gioco partite con le leggende in molti Paesi. L’idea dell’allenamento o della direzione tecnica mi è già passata per la mente. Ho svolto qualche attività di mentoring nella federazione olandese, ma non ho fretta. Se arrivasse l’occasione giusta, con un significato importante, la valuterei certamente».


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SUL NUOVO FORMATO DEL MONDIALE PER CLUB – «Lo trovo uno sviluppo interessante. Più squadre significano maggiore visibilità per club al di fuori dell’Europa, e questo è importante. Il calcio è globale, i tifosi meritano di vedere più diversità ai massimi livelli. Ho visto alcune partite a Miami ed erano fantastiche».

L’INTER HA DELUSO AL MONDIALE PER CLUB, PREOCCUPATO DOPO L’ADDIO DI INZAGHI? – «L’Inter sarà sempre nel mio cuore. Certo che sono preoccupato quando la squadra soffre. Inzaghi ha costruito qualcosa di forte, quindi ogni transizione richiede tempo. Ma l’Inter è un club con un grande cuore, si riprenderà».

COSA PENSO DI INZAGHI ALL’AL HILAL? – «È sempre emozionante quando un allenatore lascia, specialmente dopo aver avuto successo. Capisco la frustrazione dei tifosi, ma il calcio è anche un business. Inzaghi ha visto una nuova sfida, dobbiamo rispettarlo, anche se fa male. Auguro il meglio al mio amico Cristian Chivu all’Inter».

LA DELUSIONE PER NON AVER VINTO IL PALLONE D’ORO NEL 2010 – «Sinceramente, sì, mi dispiace. È stato un anno straordinario per me: Champions League, doppietta nazionale, finale Mondiale… sentivo di aver dato tutto. Ma lo ha vinto Messi, un grande giocatore. Il fatto che la gente mi ricordi per quell’anno significa che hanno visto quello che ho fatto — e questo è ciò che conta».

SE PENSO CHE IL PALLONE D’ORO NON VADA SEMPRE AL MIGLIOR GIOCATORE? – «Non sempre, no. A volte contano la popolarità o il club in cui giochi. Giocatori come Ribéry nel 2013, o Lewandowski nel 2020, lo meritavano».

MOURINHO IL PIÙ GRANDE ALLENATORE DI SEMPRE? – «Per me, sì. Quello che abbiamo fatto con l’Inter nel 2010 è stato storico. Mourinho ci ha fatto credere di poter battere chiunque. È più di un allenatore, è un leader. Gli porterò sempre rispetto».

COME MAI NEL 2010 NON ABBIAMO VINTO CON L’OLANDA? – «Ci siamo andati vicinissimi. È bastato un momento, un’occasione. È semplice così. Abbiamo avuto la nostra chance, ma la Spagna ha sfruttato la sua. Sono comunque fiero di tutto ciò che abbiamo fatto. Abbiamo dato tutto».

SUL MIO PERIODO ALL’AL GHARAFA – «Il periodo all’Al Gharafa è stato un’esperienza preziosa e indimenticabile. Sono stato accolto calorosamente dal club e ho apprezzato l’opportunità di contribuire al calcio in Qatar. Ne sono grato».

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