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·18 giugno 2021

Sky: «Pirateria danneggia industria sportiva e distrugge posti di lavoro»

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“Sky esprime soddisfazione per l’operazione antipirateria “Euro Strike 2020” condotta dal Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Napoli”. Lo spiega la pay-tv di Comcast in una nota.

“Il susseguirsi di azioni di contrasto sempre più frequenti ed efficaci sono il risultato della stretta collaborazione tra industria e forze dell’ordine, a cui vanno i nostri ringraziamenti per l’impegno nella lotta ad un fenomeno criminale che danneggia l’intera industria sportiva, dallo sport amatoriale, agli appassionati, fino ai detentori dei diritti e i broadcaster, distruggendo posti di lavoro e creatività”, conclude Sky in un comunicato.


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L’operazione della Guardia di Finanza ha riguardato: 276 siti vetrina, utilizzati per la promozione e commercializzazione di servizi Iptv illegali collegati alla manifestazione calcistica Euro 2020; 142 infrastrutture Iptv, attraverso cui vengono materialmente trasmessi i flussi audiovisivi pirata; 30 siti di live streaming, che offrono la possibilità di visualizzare in streaming le partite del campionato europeo di calcio mediante appositi link e 164 linking site, da cui è possibile “scaricare” per mezzo di cyberlocker contenuti protetti dal diritto d’autore, in questo caso le partite.

Completata la prima fase investigativa è stato configurato un sistema di tracciamento che ha consentito di individuare tutti i fruitori dei flussi pirata. In occasione del palinsesto di ieri, 17 giugno (con due gare trasmesse in esclusiva da Sky), tutti gli utenti collegati hanno quindi visualizzato all’improvviso sui propri dispositivi un pannello che li avvertiva che il sito tramite il quale stavano illegalmente visionando il programma era stato sottoposto a sequestro e i loro dati di connessione rilevati.

I responsabili dei servizi pirata – spiega la nota della Gdf – rischiano ora la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa fino a 15.493 euro; mentre gli utenti finali riceveranno automaticamente una rilevante sanzione amministrativa per un importo fino a 1.032 euro.

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