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Calcionews24

·3 giugno 2024

Sipario su una stagione STRAORDINARIA: l’Atalanta tra campionato, Coppa Italia ed Europa League

Immagine dell'articolo:Sipario su una stagione STRAORDINARIA: l’Atalanta tra campionato, Coppa Italia ed Europa League

L’Atalanta di Gasperini conclude la sua stagione migliore dal 1907. La sintesi tra campionato, Europa League e Coppa Italia

Sipario anche per l’Atalanta: la miglior stagione della sua storia, che ha visto i nerazzurri protagonisti di una cavalcata straordinaria destinata a rimanere negli annali. Un lavoro perfetto dove non viene lasciato nulla indietro all’insegna di un lavoro impeccabile tra società, allenatore e la maturazione di un gruppo tanto giovane quanto costante. Aspettando di valutare individualmente i singoli pezzi del puzzle, un riassunto del percorso nerazzurro.

CAMPIONATO: Nonostante l’Atalanta si presenti ai nastri di partenza con una squadra qualitativamente forte, l’inizio non è semplice dove ci sono tantissimi alti, ma anche molti bassi dove la continuità si fa fatica a trovare. In campionato l’Atalanta la Dea è più dipendente dalla testa: una squadra capace di compiere grandi cose e al tempo stesso perdersi in un bicchiere d’acqua seppur gli alibi non manchino tra una coperta corta in difesa e vari infortuni. Da novembre (post Toro Atalanta) arriva la svolta e il consolidamento tra le prime sei. La Champions non diventa utopia seppur tenere tre piedi in tre scarpe diventa sempre più difficile: nel mezzo decisivi l’arrivo di Hien dietro e l’esplosione di Scamacca che ha portato l’attacco al definitivo salto di qualità in aggiunta a CDK e Lookman che nella prima parte di stagione avevano trascinato la carretta. Ovviamente senza dimenticarsi anche dei vari Carnesecchi, Ederson, Koopmeiners, De Roon, Pasalic, Djimsiti, Kolasinac, Scalvini e Ruggeri per citarne qualcuno. Lo sprint finale con le 5 vittorie consecutive tra Torino, Lecce, Salernitana, Empoli e soprattutto lo scontro diretto con la Roma porta la Dea in Coppa dei Campioni. Un pizzico di rammarico per il mancato terzo posto, ma una ciliegia non fa mai una torta considerato il percorso fatto.


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COPPA ITALIA: L’obiettivo della società era quello dopo 61 anni di riportare l’ambito trofeo e la terza finale gasperiniana faceva presagire questo: normale amministrazione col Sassuolo, il successo a San Siro contro il Milan e poi il doppio confronto con la Fiorentina tra il miracolo di Carnesecchi e la rovesciata storica di Scamacca. Quello stesso Gianluca che in finale con la Juve non ha giocato per squalifica. Una finale comunque che ha visto una Dea spenta che neanche ha provato a reagire: non imparando dalle finali precedenti, seppur ne abbia fatto tesoro poi per quella di Dublino. Cavalcata incompiuta, che l’Atalanta proverà a completare negli anni successivi.

EUROPA LEAGUE: La storia che diventa realtà. La Cenerentola che diventa dominatrice in Europa. Prima il primato nei gironi, poi per ordine rispedire a casa Sporting Lisbona, l’impresa di Anfield contro il Liverpool (momento cardine della stagione), il biglietto per Dublino strappato dal Marsiglia e poi in finale normalizzato il Leverkusen dei record con una tripletta di Lookman alzando l’ambito trofeo con tutti i meriti e gli elogi degli avversari. Gasperini non è più l’eterno secondo, l’Atalanta è sul tetto d’Europa: il punto più alto dal 1907 fino ad ora.

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