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·10 settembre 2024

Sfortunata e imprecisa: Roma regina dei legni

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Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Quando si colpiscono 37 legni totali in due stagioni e tre partite la prima analisi da fare è legata all’imprecisione nei tentativi verso la porta. Perché tra i legni e i pali colpiti oltre a quelli dalla medio distanza ce ne sono stati molti invece trovati a un passo dalla porta. Il rammarico di Mourinho prima e De Rossi poi per i legni, l’urlo di gioia strozzato in gola dei romanisti, il classico gesto delle mani nei capelli dei giocatori.

Non si può tralasciare anche quell’evento spiacevole non imputabile a colpa né a negligenza e tanto temuto da allenatori, giocatori, club e tifosi. La sfortuna. Perché 37 pali possono essere attribuiti anche alla scalogna, soprattutto se colpiti in fasi determinanti della partita, se a pochi centimetri dalla porta e con carambole incredibili che hanno salvato l’avversario dalla rete subita. Il primo preso da Dovbyk di testa nella prima gara in trasferta contro il Cagliari terminata in parità, poi due nella stessa azione nella sfida successiva persa in casa contro l’Empoli. Lorenzo Pellegrini prima e Gianluca Mancini poi. Niente da fare, cosi come per Dybala nei minuti di recupero della stessa gara, con il suo sinistro che si è infranto sul palo interno ma senza entrare in porta. Non può essere solo imprecisione, per chi ci crede è senz’altro anche sfortuna.

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