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·9 maggio 2020
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·9 maggio 2020
La Liga, campionato di grandi club e piccole realtà. C’è chi come Barcellona, Real Madrid e Athletic Bilbao non ha mai lasciato il massimo campionato e chi invece ci ha giocato solamente per pochissimo tempo. Oggi andiamo a scoprire delle glorie passeggere della Liga, delle squadre arrivate ai vertici del calcio spagnolo per rimanerci il minimo indispensabile, ma lasciando comunque il segno nella loro storia.
La storia del calcio in Extremadura non è particolarmente positiva, ma negli anni ’90 addirittura due squadre calcarono i campi di Liga. Una di queste fu il Club de Fútbol Extremadura di Almendralejo, squadra che per due stagioni riuscì a giocare nel massimo campionato. In particolare da segnalare nella storia di questo club fu il fatto di aver lanciato la carriera da allenatore di Rafa Benítez, uno dei pochi spagnoli a vincere la Champions in panchina: la promozione in Liga con l’Extremadura lo portò alla ribalta prima di andare a Tenerife e inseguito a Valencia per diventare uno dei coach più corteggiati d’Europa. La squadra ha disputato solamente due campionati ed è poi finita nelle serie minori cambiando il nome in U. D Extremadura.
A Santiago de Compostela si è giocata anche la Primera División. Il Compos è stata la quarta squadra galiziana ad arrivare in Liga, dopo Deportivo La Coruña, Celta Vigo e Pontevedra. Nella metà degli anni ’90 ha raggiunto il suo massimo apice, giocando per quattro stagioni nel massimo campionato tra il 1994 e il 1998, periodo in cui chiuse anche una volta come vice-campione d’inverno. La squadra è ricordata soprattutto per un gol subito, la splendida cavalcata di Ronaldo ai tempi del Barcellona che rappresenta una delle più belle perle della carriera del Fenomeno. Attualmente il Compostela è in quarta divisione.
Per solo due volte nella città di Soria hanno visto la Liga, ma le soddisfazioni non sono mancate. Il Numancia nel 1996 arrivò fino ai quarti di finale di Copa del Rey pur giocando in terza divisione, e nel giro di pochi anni riuscì a disputare il suo primo campionato in Liga. Tuttavia lasciò il segno maggiormente la seconda esperienza, quella del 2008/09, quando la squadra castigliana vinse all’esordio in campionato contro il nuovo Barcellona di Guardiola, salvo poi retrocedere ugualmente a fine anno. Attualmente il Numancia è in Segunda.
La stagione 2018/19 ha visto l’esordio assoluto dell’Huesca in Liga. La squadra alto-aragonese non era mai arrivata così in alto e per via dell’inesperienza è retrocessa come ultima, trovando un buon momento di forma solamente in primavera. Troppo poco per centrare la salvezza, ma l’Huesca ha potuto comunque scrivere pagine importanti per la storia di una città che non era mai arrivata così in alto.
La vecchia Unió Esportiva Lleida, adesso sostituita dal Club Lleida Esportiu, è stata una delle catalane della storia della Liga. Fu la seconda squadra di sempre dopo il Valladolid a essere promossa in Primera nel suo primo storico anno in Segunda nella stagione 1949/50. Storico fu anche il ritorno nel massimo campionato nella stagione 1993/94 che però portò a un’immediata retrocessione così come nella prima esperienza; fu comunque storico il successo sul Real Madrid. Il Club Lleida oggi gioca in Segunda B.
La prima squadra della storia dell’Extremadura a giocare un campionato di Liga. Il Mérida partecipò al campionato del 1996 e del 1998, entrambi però con retrocessione immediata. Anche questo club extremeño ha conosciuto l’incubo della retrocessione ed è rinato come Mérida Unión Deportiva prima e come Mérida Asociación Deportiva dopo, attualmente in Segunda B.
Il Nàstic è la principale squadra di Tarragona, una delle città storiche della Catalogna. Tre campionati consecutivi in Liga tra il 1947 e il 1950 prima di dover aspettare fino al 2006/07 per rigiocare in Primera, peraltro con retrocessione immediata. In quella squadra c’era anche l’ex Real Madrid e Fiorentina Javier García Portillo, una delle stelle mancate del calcio spagnolo. Lo scorso anno il Gimnàstic è retrocesso in Segunda B dopo un anno molto complicato che ha seguito una stagione in cui i tarragonesi si erano salvati solamente all’ultima giornata.
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