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Diego D'Avanzo·4 settembre 2023

📝Serie A, chi ha comprato meglio? Ecco il Pagellone al mercato delle BIG

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Il calciomercato (almeno quello in entrata) è finito per le big di Serie A e il campo ha già iniziato a parlare.

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È quindi tempo di dare voti e analizzare l’operato delle squadre più importanti del nostro campionato.


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JUVENTUS: 6

Poche partenze eccellenti tra cui Bonucci e Di Maria, il rinnovo di Rabiot e l’acquisto di Weah cercando di far quadrare i conti: il mercato della Juventus è sufficiente anche in virtù della mancanza del doppio impegno europeo. L’impianto di squadra è simile all’anno scorso ma il monte ingaggi è diminuito notevolmente, le conferme sono andate a chi davvero se le è meritate: Milik in primis.

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Aver tenuto Cambiaso è un segnale della nuova linea improntata alla sostenibilità, così come lo è (in senso negativo) la partenza di Rovella: un sacrificio per non perdere dei pezzi ancora più importanti. Allo stesso tempo si è sfoltita la rosa dagli ingaggi pesanti: Zakaria, Arthur, Paredes e Cuadrado. In partenza anche dei giovani per fare esperienza: Facundo Gonzalez, Soulé e Kaio Jorge.


MILAN 8,5

Il grido “Cardinale Out” dopo il trattamento riservato a Maldini e Massara è stato calmato dagli acquisti, ben 6 di grande spessore: Pulisić, Chukwueze, Okafor, Loftus-Cheek, Reijnders e Musah. Poi gli arrivi in prospettiva: Pellegrino e Luka Romero. Infine il vice-Giroud: Jović, un’operazione che serve ad avere il sostituto in attacco e dare minutaggio a Colombo, in prestito al Monza. Se Jović performerà, il suo contratto annuale potrà allungarsi di altre tre stagioni (secondo Matteo Moretto), altrimenti il Milan andrà alla ricerca di un altro attaccante.

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La cessione di Tonali è stata dolorosa, tecnicamente e umanamente, ma necessaria per rifondare la squadra. Gli addii (o arrivederci) di Messias, Saelemaekers, Rebić, Origi, Ballo-Touré, Dest, Vranckx, Bakayoko e Gabbia lasciano dei ricordi, ma soprattutto fanno spazio ai nuovi. Gli unici rimpianti sono CDK e Brahim Diaz: non si poteva svalutare ancora di più il primo, il secondo costava troppo per quanto mostrato.


INTER 8

Marotta si conferma abile nello spendere il giusto e raccogliere tanto, fronteggiando con sicurezza le cessioni di Skriniar, Brozović, Dzeko, Onana e Gosens. Giocatori sostituiti con Pavard e Bisseck, Carlos Augusto e Cuadrado, Frattesi, Thuram, Arnautović e Sommer. L’affidabilità è stata mantenuta in porta, lo spessore è intatto in difesa, il futuro assicurato con Frattesi e il peso offensivo è mutato solo nelle caratteristiche.

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La conferma di Acerbi dà certezza al reparto mentre le partenze di Gagliardini e D’Ambrosio sono state naturali. Quella di Correa era invocata da tutti e l’acquisto di Sanchez coprirà il buco: usato sicuro. Fabbian è stato ceduto ma la mano dell’Inter resta su di lui e, se farà bene, sarà contro-riscattato: il sostituto di Mkhitaryan per i prossimi anni, forse, l’Inter ce l’ha già.


ROMA 8.5

Thiago Pinto probabilmente è l’MVP di questo mercato: doveva trovare 30 milioni nei primi giorni e l’ha fatto senza troppi dolori. Ha comprato tanto e speso poco, merito della programmazione e del tempismo: Aouar e Ndicka a zero; Lukaku in prestito, Azmoun con diritto di riscatto.

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Le risorse per fronteggiare gli imprevisti non sono mancate: la partenza di Matić (a sorpresa e pesante) è stata coperta con Paredes a basso costo e Renato Sanches, dal prezzo più alto ma con cautelandosi: meno giocherà e meno verrà pagato, se giocherà di più verranno sborsati 14 milioni. In difesa si è fatta la spesa gratis dal Leeds con Llorente e Kristensen, approfittando di prestiti annuali: altro colpo di teatro.


LAZIO 7.5

L’addio di Milinković-Savić è impattante ma il centrocampo della Lazio è solido: gli arrivi di Rovella, Kamada e Guendouzi danno prospettiva, esperienza e qualità diverse. La Champions League richiederà rotazioni più intense, la rosa non si può definire “lunga” ma sicuramente è più profonda dell’anno scorso.

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L’acquisto di Castellanos pone fine al tormentone del vice-Immobile che ha scelto di restare nonostante il pressing saudita. La conferma di Pellegrini sulla fascia è una scelta assennata così come aver preso Isaksen che sulla fascia dà più alternative – fresche e futuribili – a Maurizio Sarri. Quando e se gli acquisti s’integreranno, potrà essere un’ottima Lazio.


NAPOLI 6.5

L’acquisto più grande è stato mantenere Osimhen, la perdita più grande è stata la partenza di Spalletti. Il Napoli ha puntellato dove ce n’era bisogno ma è sceso leggermente di livello: Kim va via e Natan entra, sulla carta non c’è paragone ma pure l’anno scorso il confronto con Koulibaly sembrava folle. ADL ragiona così: se si vende a 45 milioni un fenomeno, non si compra a 40 Kilman o Le Normand, a costo di fallire il colpo in prospettiva.

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La partenza di Lozano invece è stata sostituita a dovere: Lindstrom garantisce qualità e duttilità. Cajuste a centrocampo fa numero e non è chiamato a fare la differenza, al contrario di quanto i tifosi sperano da Natan visto che il titolare – ad oggi – è Juan Jesus: esperienza e abnegazione, ma siamo lontani dal livello di Kim.


FIORENTINA 7

Le scelte sono state chiare: vendere chi voleva andarsene, tenere gli indispensabili, comprare in funzione del progetto e delle future plusvalenze. Amrabat non si poteva tenere e c’è il rimpianto di non aver ottenuto l’obbligo di riscatto, in cambio è arrivato Maxime Lopez e sicuramente è un profilo adatto al gioco di Italiano. Quando c’è stato da tenere duro, però, i viola sono stati irremovibili: vedasi i 42 milioni rifiutati per Nico Gonzalez.

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Irrifiutabili invece le offerte per Cabral e Igor considerando il loro valore nel progetto: il buco in avanti è stato coperto con Nzola; in difesa forse non si è osato abbastanza, l’acquisto di Mina dà esperienza ma numericamente si è come l’anno scorso. Parisi sulla sinistra è un giocatore azzeccato mentre Beltrán sostituisce Jović, provando a fare meglio dei 13 gol in 50 partite del serbo.


ATALANTA 7,5

Vendere Hojlund era nell’ordine delle cose, rimpiazzarlo con El Bilal Touré e De Ketelaere è stata una risposta importante. Al posto di Duvan Zapata è arrivato Scamacca e questo colpo dimostra l’attrattiva e la solidità che ormai possiede l’Atalanta, tanto alta da poter trattenere Koopmeiners nonostante l’assalto del Napoli.

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Gli esterni sono rivoluzionati e migliorati: Kolasinac, Bakker e Holm sono nomi di primo piano. I 18 milioni incassati per Boga sono serviti a puntellare la squadra ma senza riuscire a comprare un centrale: Demiral è partito ma né Buongiorno né Hien sono sbarcati a Bergamo.