Sergio Oliveira alla conquista di Roma: Mou gongola, Mancini trema… | OneFootball

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Calcionews24

·24 gennaio 2022

Sergio Oliveira alla conquista di Roma: Mou gongola, Mancini trema…

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L’impatto di Sergio Oliveira in Italia è stato superlativo: personalità e leadership che mancavano alla Roma di Josè Mourinho

Sergio Oliveira è esattamente il giocatore che mancava alla Roma. Ed è esattamente quel tipo di giocatore in grado di spostare gli equilibri in una Serie A piuttosto povera di contenuti tecnici, come ha ben evidenziato lo scialbo spettacolo tra Milan e Juventus.

Troppo presto forse per dire che abbia cambiato già il volto della formazione giallorossa, ma i primi due indizi sono stati quanto mai confortanti. Il portoghese ha preso in mano con naturalezza il cuore nevralgico del centrocampo di Mou, distillando gocce della sua infinita conoscenza calcistica. Leadership e personalità da vendere per il prossimo trentenne di Pacos do Brandao. Dall’alto di una carriera sbocciata per gradi e arrivata a piena maturazione nell’ultima stagione con il Porto, nella quale ha incassato il clamoroso bottino da 20 gol, compresi i due che hanno estromesso la Juve dalla Champions League.


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Un duro dal cuore tenero, il trascinatore ideale per quel cambio di passo a livello di mentalità che Mourinho auspicava. Difficile però immaginare fino a che punto il campionato della Roma possa rivitalizzarsi e se un piazzamento nei primi quattro posti possa essere alla portata.

Più semplice invece ipotizzare che Sergio Oliveira sia un fattore nei Playoff Mondiali di qualificazione a Qatar 2022 che si disputeranno tra un paio di mesi. In un Portogallo dall’enorme tasso tecnico, l’esperienza e il carattere del nuovo giocatore giallorosso senza dubbio si ritaglieranno un ruolo chiave in sfide così importanti e delicate.

Uno spauracchio anche e soprattutto per gli Azzurri di Roberto Mancini che, se tutto andrà come da pronostico, avranno proprio nei lusitani i rivali più temibili. E con i mesi di patimenti che la nostra Nazionale sta attraversando, c’è poco da stare sereni.

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