
Juventibus
·7 febbraio 2020
Se il giornalismo d’inchiesta dice “Juve Merda”

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Yahoo sportsJuventibus
·7 febbraio 2020
Due tifosi anti-Juve che twittano “JuveMerda!” mentre guardano Cristiano Ronaldo a Sanremo.
Nulla di più banale, se non fosse che i due sono Sandro Ruotolo, tra i più autorevoli giornalisti politici e di inchiesta, insignito con svariate premi per la sua attività di indagine, e Ciro Pellegrino, capo-servizio cronaca di FanPage.it, uno dei portali di informazione più letti del web.
Nei giorni in cui sembra montare (capita svariate volte l’anno) l’onda di un nuovo #JuveOut, con l’eco senza fine delle parole inqualificabili di Rocco Commisso (“è disgustoso!”) e la proposta del CorSport (“Un Campionato senza lo strapotere Juventus“), la presenza di Georgina Rodriguez e Cristiano Ronaldo sull’altro grande palcoscenico nazional-popolare, Sanremo, ha scatenato le solite polemiche e proteste dell’Italia anti-Juve allergica ai colori bianconeri anche se al centro di un siparietto ironico e gradevole, con la corretta chiosa dell’interista Amadeus “un campione così appartiene a tutto il calcio!”.
Evidentemente invece Ciro Pellegrino, capo servizio cronaca a Fanpage.it, vincitore dei premi giornalistici Siani, Giuntella e Torre, ha pensato bene di esternare il suo pensiero più elevato in materia “JuveMerda”, spalleggiato dal collega ben più famoso, Sandro Ruotolo, conosciuto per essere stato per decenni la spalla di Michele Santoro, e ora anch’egli in FanPage.it.
Nulla di grave, due persone (dichiaratamente tifosi del Napoli) che si divertono a fare battutine sui social, così come quegli “onorevoli” La Russa e Taglialatela che esibivano fieri una sciarpa con lo stesso nobile pensiero:
Il punto è che gli stessi giornalisti e politici scattano indignati e con toni durissimi nei confronti di cori accesi rivolti ad altre squadre, o invidiano, in modo retorico, la sportività, il fair play e la cultura calcistica di altri Paesi.
Piacerebbe anche a noi un calcio vissuto in modo più sportivo, un dibattito calcistico con toni pacati, seri o leggeri, e rivalità calcistiche meno avvelenate, più moderate. Siamo siamo i primi a condannare certi cori e tanti eccessi, ma se cominciassero a migliorare il clima politici e giornalisti…
Per fortuna Ciro Pellegrino è poi tornato sui suoi passi, con tweet distensivi, ammettendo il suo errore, o no?…
e se questi sono i giornalisti “pluri-premiati”, immaginiamoci gli altri…