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·3 ottobre 2022
Sconcerti: «Handanovic? Un giorno smetterà ma sui gol errori enormi dell’Inter»

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·3 ottobre 2022
Sconcerti non prende Handanovic come principale responsabile dei gol subiti dell’Inter, per lui colpa più del reparto. Sulla questione Inzaghi il giornalista trova qualche possibile interferenza non solo esterna: ne ha parlato in collegamento con Pressing Serie A su Italia 1.
ECCESSIVO – Mario Sconcerti valuta le dichiarazioni del prepartita di Simone Inzaghi (vedi articolo): «A che domanda rispondeva? Qual è il senso? Gli hanno detto se si sentiva in discussione? Non gli si può dire che difende se stesso, gli è stato chiesto di farlo. La domanda era diretta a Inzaghi, doveva rispondere di sé. Già questo mi sembra che smonti in parte il caso. Seconda cosa: non conosco benissimo Inzaghi, però ce l’ho davanti ormai da tanti anni e sono abituato a cercare di capire le persone che ho davanti. Inzaghi credo non sia capace di questa costruzione complottistica fra sé, squadra e società. Gli è stata fatta una domanda, ha dato una risposta diretta. Mi sembra di capire adesso che qualcuno cerca, forse la società stessa, una risposta diversa e si prende Inter-Roma con le dichiarazioni di Inzaghi per farne un tutt’uno e giustificare – forse – un comportamento prossimo venturo».
NON SOLO HANDANOVIC – Sconcerti va sulle responsabilità: «Non ho visto una grande partita, né da parte dell’Inter né da parte della Roma. Quello che mi piacerebbe aggiungere è che noi parliamo di Samir Handanovic, che un giorno dovrà anche decidere di smettere, ma sui gol della Roma ci sono degli errori enormi. Di Alessandro Bastoni non ne parliamo? Paulo Dybala era un uomo suo. Chris Smalling era davanti alla linea della difesa, solo davanti al portiere. Quello che sta succedendo all’Inter è una crisi tecnica. Nicolò Barella è scosso perché sa di giocare male, è il primo a essere scontento di sé. Vogliamo parlare di Milan Skriniar, vi sembra il giocatore di qualche mese fa? Rafael Leao non l’ha visto mai. Denzel Dumfries è un giocatore fondamentale, perché sa fare cose che nessuno sa fare nell’Inter. C’è una somma di crisi individuali, è lampante».