DirettaCalcioMercato
·11 settembre 2024
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Dopo l’esperienza con la Lazio, Maurizio Sarri torna a parlare pubblicamente. L’ex Juve e Chelsea non ha ricevuto particolari chiamate nell’ultimo periodo, ma adesso sembra pronto a ripartire.
In una lunga intervista alla Gazzetta, Sarri è tornato a parlare pubblicamente. Il tecnico campano ha ammesso il suo sogno e la voglia di tornare ad allenare: “Non mi vedo all’ultimo ballo! Ho ancora voglia di allenare e penso di essere nelle condizioni di poter dare qualcosa. È vero che in questo momento vanno di moda i giovani, ma lo scorso anno le tre coppe europee sono state vinte da tecnici della mia età: Ancelotti in Champions, Gasperini in Europa League e Mendilibar in Conference. Idem De la Fuente, c.t. della Spagna campione d’Europa. Il Boca Juniors sarebbe un sogno finale, folle, non so se realizzabile. Qualche partita alla Bombonera sarebbe una esperienza unica“.
Maurizio Sarri ha espresso la sua anche in merito al Milan, squadra alla quale era stato accostato: “Il Milan può avere un’evoluzione positiva, la rosa è forte. Io sulla panchina rossonera? Mi sembra brutto parlarne in questo momento, serve rispetto. Paulo Fonseca è un buon allenatore e un uomo di livello, l’ho conosciuto di persona: è all’inizio di un percorso ed è giusto che stia sereno. Non voglio entrare in questi discorsi”. Il tecnico campano ha anche parlato del Napoli di Conte e dell’ex presidente De Laurentiis: “Ammiro Conte. Antonio, oltre ad essere un grandissimo allenatore, ha questa capacità di far investire i suoi club. Il Napoli ha costruito una squadra forte e Antonio realizzerà un ciclo importante. Non so se vincerà subito, ma la storia di Conte è quella. Aurelio è impulsivo caratterialmente, ma sotto la sua gestione il Napoli è cresciuto e gli sarò sempre grato per avermi fatto allenare la squadra del cuore. I suoi silenzi sorprendono, ma spero sia l’inizio di qualcosa di positivo”. Infine, alla domanda sulla Juve di Motta ha risposto: “Quando sono arrivato io alla Juventus non c’erano i presupposti per una rivoluzione culturale. Ora invece ci sono. Siamo all’inizio, ma Motta ha la volontà di fare qualcosa di diverso“.