Sarebbe un Bologna a ridosso del quarto posto senza i gol subiti nei minuti di recupero: troppi i punti gettati allo scadere | OneFootball

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Zerocinquantuno

·13 gennaio 2025

Sarebbe un Bologna a ridosso del quarto posto senza i gol subiti nei minuti di recupero: troppi i punti gettati allo scadere

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Senza i minuti di recupero – o meglio: senza i gol subiti nei minuti di recupero (tralasciando la sconfitta beffa con l’Hellas Verona) – il Bologna sarebbe oggi a 35 punti, ovvero davanti alla Juventus e potenzialmente anche alla Lazio (in virtù di due partite da recuperare). In definitiva, ciò che oggi separa i rossoblù da un (provvisorio) piazzamento Champions è la gestione di tutto ciò che avviene dopo il novantesimo, in quella terra di nessuno che dovrebbe appartenere al freddo controllo del risultato, anche a discapito dello spettacolo. Ma non è andata così. Quest’anno con l’Atalanta il pareggio di Samardzic è arrivato a novantesimo già scoccato; con la Juventus il 2-2 bianconero è piombato al 92′; con la Roma addirittura al minuto 98. Tre vittorie sfumate valgono come un campanello d’allarme e suggeriscono un paragone. Lo scorso campionato tra i principali meriti di Thiago Motta ci fu quello di saper ribaltare o riacciuffare partite difficili anche a tempo scaduto. Accadde con Cagliari, Genoa, Milan ed Empoli, punti rivelatisi poi decisivi per il quinto posto finale. Al contrario, solo in un caso quel Bologna si piegò a tempo scaduto, e accadde quando venne ripreso dal Lecce sull’1-1 (un rigore di Piccoli allo scoccare del centesimo minuto). È difficile credere che questa rosa abbia meno qualità, furbizia e resistenza di quello dell’anno scorso nel difendere i risultati: ma qualunque cosa sia successo da un anno all’altro, Italiano deve intervenire in fretta. Altri segnali, come il doppio rosso di Pobega per falli evitabilissimi, ci dicono che nel software di questa squadra, qualcosa non gira ancora come dovrebbe. Del resto anche il tecnico rossoblù ha un conto in sospeso coi minuti di recupero: lo scorso anno il West Ham gli strappò la finale di Conference League al novantesimo giro di lancetta, mentre a Bergamo, semifinale di Coppa Italia, la Fiorentina (in dieci) riuscì a perdere in contropiede al minuto 93′. Qualcosa vorrà dire.

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