Inter News 24
·15 agosto 2025
San Siro Inter, si acuiscono le tensioni: nelle intercettazioni emergono chat tra Sala e Tancredi

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·15 agosto 2025
L’inchiesta sull’urbanistica a Milano porta alla luce nuovi elementi che coinvolgono anche il futuro dello stadio San Siro. Come riportato da La Repubblica, nelle intercettazioni compaiono conversazioni tra il sindaco Beppe Sala e la Sovrintendente Emanuela Carpani, datate 28 luglio 2023.
In un messaggio, il primo cittadino scrive: «Ciao Emanuela, tutti parlano ormai del “vincolo semplice”, che sarà anche semplice ma non permetterà di abbattere S. Siro. Le squadre vanno fuori Milano. E il Comune rimarrà con San Siro vuoto. Chiederò al Governo di comprarselo, perché questo è un danno economico enorme per il Comune (sai che il valore erariale è di circa 100 milioni). È anche un gigantesco danno di immagine per Milano. Qualcuno però dovrà renderne conto ai cittadini. Vediamo il Ministero cosa dirà. Buona serata».
Il riferimento è al vincolo posto sullo storico impianto, che ne impedirebbe la demolizione, complicando così i piani per la costruzione di un nuovo stadio e aprendo scenari di trasferimento delle squadre fuori città.
Le carte dell’inchiesta riportano anche un episodio del 14 luglio 2023. In quella data, Sala incontra i capigruppo di maggioranza per discutere della possibile cessione dell’impianto. Secondo le ricostruzioni, il vertice si conclude in maniera burrascosa, con il sindaco che abbandona la riunione sbattendo la porta.
Poco dopo, il direttore generale del Comune di Milano, Christian Malangone, scrive all’assessore all’urbanistica Giancarlo Tancredi: «C’è qualcosa che non ti convince sullo stadio? Ti ho visto un po’ così…». La risposta dell’assessore è netta: «Tavolo troppo politico. E poi Beppe ha sbroccato troppo…».
Questi scambi, ora agli atti dell’inchiesta, offrono uno spaccato delle tensioni interne e delle difficoltà nel trovare una linea comune sul destino di San Siro. L’impianto di Inter e Milan, simbolo di Milano e del calcio italiano, è da anni al centro di un dibattito acceso tra conservazione e innovazione, con implicazioni economiche, urbanistiche e politiche di grande rilievo.
La vicenda, già complessa, rischia di diventare uno dei nodi più difficili da sciogliere per l’amministrazione comunale nei prossimi mesi, soprattutto alla luce delle pressioni di club, tifosi e investitori interessati al futuro dello stadio.