Calcio e Finanza
·3 settembre 2025
San Siro, il Comune parteciperà alle spese del progetto fino a 36 milioni

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·3 settembre 2025
Il Comune di Milano ha deciso di fare un importante passo verso Inter e Milan nelle spese per l’acquisto di San Siro e delle aree limitrofe, che sono state valutate in unico pacchetto da parte dell’Agenzia delle Entrate per un totale di 197 milioni di euro.
Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sera-Milano, il Comune ha deciso che comparteciperà alle spese che dovranno affrontare le due società per una cifra massima pari a 36 milioni di euro. Quindi, qualora l’iter di vendita si finalizzasse con esito positivo e i costi fossero confermati, Inter e Milan andrebbero a spendere per l’acquisto di San Siro e delle aree limitrofe “solamente” 161 milioni.
Inoltre, il Comune ha deciso di far valere una clausola di eran out: se le società dovessero rivendere nei primi cinque anni dalla stipula del rogito dovranno restituire al Comune il 50% della plusvalenza. Visto che l’investimento dei club si aggira intorno al miliardo di euro, Palazzo Marino potrebbe mettere a posto il suo bilancio per i prossimi cinque anni.
Ora però arriva il difficile, cioè la parte politica. Infatti, adesso la vicesindaca Anna Scavuzzo, insieme all’avvocato Alberto Toffoletto, dovrà spiegare ai consiglieri e alla delegazione del Partito Democratico guidata dal segretario Alessandro Capelli, i contenuti della trattativa che verrà impostata con Inter e Milan. La delibera è in fase di definizione della bozza, ma quasi sicuramente verrà approvata in giunta l’11 settembre a cui faranno seguito una serie di commissioni prima dell’arrivo in aula.
Ma non bisogna dimenticare che all’interno della stessa maggioranza comunale di centrosinistra gli oppositori convinti non mancano. Ieri, il consigliere, Alessandro Giungi ha confermato il suo voto contrario non prima di essersi tolto qualche sassolino dalle scarpe dopo le chat in cui veniva definito «psicotico»: «Come potete vedere sono nel pieno possesso delle mie capacità intellettuali e proprio per questo confermo che voterò contro la delibera dello stadio».
«Sono stati definiti dei limiti che non saranno superati, eviterei di parlare di sconti, ma di compartecipazione» ha dichiarato la capogruppo del Pd, Beatrice Uguccioni accompagnata dal presidente della Commissione Urbanistica, Bruno Ceccarelli. Nello specifico il Comune si farà carico fino a un massimo di 9 milioni per le bonifiche delle aree verdi che torneranno però di proprietà del Comune e diventeranno un parco pubblico. «Se — continua Uguccioni — il costo dovesse essere, a titolo esemplificativo di 20 o 30 milioni di euro, significa che il Comune comparteciperà solo con 9 milioni».
L’altra voce che vedrà la presenza del Comune è lo spostamento del tunnel Patroclo. In questo caso, la richiesta è arrivata direttamente da Palazzo Marino per allontanare il nuovo stadio dalle case di via Tesio. Anche qui c’è una cifra massima: 12 milioni. «Se il Patroclo stimato con un costo di 60 milioni, al massimo il Comune può partecipare con 12 milioni» conferma Ceccarelli.
Infine la demolizione e la rifunzionalizzazione del Meazza: tetto di compartecipazione 14 milioni. Per un totale di 36 milioni. Somme che verranno detratte a consuntivo al termine dei lavori che procederanno per step. La prima fase riguarda la demolizione e la ricostruzione del tunnel Patroclo, la seconda la costruzione del nuovo stadio, la terza è la rifunzionalizzazione esistente e la parte finale che riguarda il verde profondo che aumenta e raggiunge i 52mila metri quadrati. «Per ognuna di queste fasi sono previste delle fideiussioni e se le società non dovessero completare i lavori il Comune può riscuoterle e decidere cosa fare delle opere» conclude Ceccarelli.
«Come Pd — continua Uguccioni — abbiamo chiesto il rispetto pieno dei paletti che come Pd e maggioranza sono stati approvati in questi anni e che prevedono la capienza a 70mila posti dello stadio e non 60mila come pensavano i club, il rispetto delle volumetrie, il tema della neutralità carbonica, che non si può compensare su altri territori. Sono tutti paletti che abbiamo posto e da quanto emerge sono state poste dalla giunta all’attenzione delle società e c’è totale apertura».
Quello di ieri è solo il primo incontro che la vicesindaca Scavuzzo farà con i consiglieri di maggioranza per capire cosa accadrà in aula. «Non voglio fare la conta — conclude Uguccioni — ma voglio che tutta la maggioranza possa approfondire; ovviamente per approvare un documento ci vogliono i numeri, ma adesso è prematuro parlare di questo».