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·13 agosto 2025

San Siro, gli ambulanti contro Inter e Milan: «Vogliono cacciarci per fare business»

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Un presidio “a oltranza” davanti allo stadio San Siro di Milano finché non si troverà una soluzione “equa” per il rinnovo del contratto delle “64 aziende” di ambulanti “regolarmente autorizzate che operano fuori lo stadio durante le partite e i concerti e una manifestazione nel piazzale il 17 agosto in occasione di Milan-Bari di Coppa Italia, che dà l’avvio alla stagione calcistica.

“Siamo qui perché vogliono mandare a casa 64 aziende con un indotto pari a 800 persone che ci lavorano durante le manifestazioni. Siamo qui per difendere il nostro posto di lavoro” ha detto ai cronisti presenti davanti al Meazza Giacomo Errico, presidente di Apeca (Confcommercio Milano) e Fiva Confcommercio, e portavoce del Comitato dei Lavoratori Ambulanti del comparto merchandising e alimentare dello stadio San Siro.


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Gli ambulanti, prosegue Errico a pochi giorni dall’inizio della stagione calcistica, rimarranno “fino a quando non si risolve il problema”. Con M-I Stadio (la società partecipata da Inter e Milan che gestisce San Siro), commentano gli operatori, “era stata avviata, ed anche conclusa”, un’interlocuzione per giungere al rinnovo dello spazio lavorativo per i 64 operatori ambulanti consorziati (il 65% nell’alimentare, il 35% nel merchandising), con la disponibilità – “a fronte di un onere economico complessivo che per gli operatori è di 860 mila euro all’anno” – sia ad accogliere le necessità future di riorganizzazione dell’area sia ad accettare ulteriori punti vendita ufficiali di merchandising.

“Ma tutto questo – viene spiegato – è stato improvvisamente cancellato dalla trasmissione di un testo contrattuale definito unilateralmente da M-I Stadio e non modificabile. Con, in sostanza, il sacrificio degli operatori del merchandising e una facoltà di esclusione discrezionale degli operatori riservata alle società sportive e a M-I Stadio”.

Gli ambulanti, sottolinea Errico, hanno scritto a Milan, Inter, sindaco, assessori comunali, prefetto e questore. “Se non si danno una mossa… Se pensano di stancarci e lasciarci qui a Ferragosto faremo delle vacanze alternative e ci porteremo una piscinetta”, anche se “il Comune non c’entra nulla, qui è un problema di business che vuole fare M-I Stadio cacciando gli ambulanti”.

Insomma, “siamo qui fino a quando non ci fanno lavorare, Se qualcuno pensa che ci stanchiamo, si sbaglia. Gli ambulanti – conclude Errico – hanno una peculiarità, si fanno concorrenza spietata tra di loro, ma quando si tratta di difendere il proprio posto di lavoro sono tutti pronti fino alla fine”.

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