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·23 aprile 2021
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Walter Samuel, ex difensore dell’Inter, ricorda gli anni d’oro della sua carriera, vissuti in nerazzurro. Ecco le sue parole al podcast “Hellas Verona Channel”.
PRIMA CON MERITO – Walter Samuel continua a rimanere legato ai colori dell’Inter. L’ex difensore descrive così la squadra di Antonio Conte, che domenica affronterà il Verona di Ivan Juric. Ecco le sue parole: «L’Inter è una squadra compatta, Conte ha trovato la quadra. È una squadra molto equilibrata con tantissime individualità di altissimo livello. Va al sodo ed è concreta, mi piace tantissimo. Il Verona ha un’idea chiara e coraggiosa, sta dando i suoi frutti. Ho parlato con Ivan, non guarda in faccia nessuno e se la gioca con tutti. Pensa sempre ad attaccare. Siamo stati poco insieme, per fortuna. L’ho conosciuto di più dopo aver lasciato il calcio».
GIOVANI RICORDI – Nel Verona giocano anche Davide Faraoni e Daniel Bessa, cresciuti nel vivaio nerazzurro quando Samuel comandava la difesa. Questi i suoi ricordi: «Faraoni? Ha esordito con Ranieri, è stata una grande gioia condividere questo momento. Bessa sembra italiano da quanto tempo è qui, anche se è brasiliano. Li abbiamo visti crescere, spero abbiano un bel ricordo».
TRIPLETE – Quando si parla con Samuel, impossibile non parlare del magico anno del Triplete: «L’anno del Triplete è stato duro ma ha portato risultati. In dieci giorni ci siamo giocati tutti, siamo rimasti compatti. Per alcuni di noi poteva essere l’ultima opportunità di vincere una Champions League. Era un gruppo bellissimo, ancora oggi ci sentiamo ogni tanto. Era una squadra matta, perché non chiudevamo le partite a volte. Come col Chievo, che si vinceva 4-1 e abbiamo vinto 4-3 rischiando. Avevamo tantissimi campioni, eravamo fiduciosi di portare a casa del risultato».
PARTITE PIÙ BELLE – A questo proposito, non si può riavvolgere il nastro alla semifinale di ritorno col Barcellona: «Partita che ricordo con più piacere? La semifinale di Barcellona, è stata una dimostrazione di voler arrivare in finale. Ma ci sono tante altre partite, anche qualche derby. Una memorabile? Sarei ingiusto, il merito è di tutta la squadra».
BENTEGODI – Samuel ricorda poi le trasferte a Verona in maglia Inter: «L’ambiente di Verona è bellissimo, una piazza tosta dove giocare contro. Sono contento che sia tornato in Serie A, è una bellissima realtà, era ingiusto che fosse in Serie B. Si sente la tifoseria e si vive un bell’ambiente».
COLLABORATORE – A tre anni dal ritiro, Samuel è oggi collaboratore tecnico della Nazionale dell’Argentina. Un ruolo che piace molto al Muro: «Mi trovo bene, continuo a fare esperienza. Avevo bisogno di farlo, una cosa è giocare e un’altra essere fuori dal campo. Mi trovo bene, siamo tra amici. Con Lionel Scaloni ci conosciamo da tantissimo tempo, abbiamo un bellissimo staff».
RUOLO INSPERATO – Forse non tutti sanno che Samuel iniziò la carriera da attaccante. Ruolo in cui lo stesso José Mourinho lo ha schierato, in una partita indimenticabile della stagione 2009/10: «Ho fatto l’attaccante fino a 12 anni, ma dopo ho capito che non era il mio mestiere. Mi hanno scambiato con un difensore centrale, l’allenatore vedeva che mi piaceva tornare indietro. Mi ha cambiato la vita. Centravanti col Siena? Quando eravamo 3-3 volevo tornare indietro, ma Mourinho mi ha detto di restare lì. Il merito è suo di avermi lasciato lì (ride, ndr)».