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·17 luglio 2025
Sampdoria, Fredberg si presenta: “Decisione di cuore, non voglio giocatori che vengono solo per vedere Genova! Tifosi, giudicateci quando ce ne andremo, non ora”

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·17 luglio 2025
Il nuovo CEO della Sampdoria, Jesper Fredberg, si è presentato ufficialmente in conferenza stampa ai microfoni del club blucerchiato. L’ex Anderlecht ha toccato diversi temi, tra cui l’utilizzo di dati e algoritmi, la figura di Massimo Donati, il campionato di Serie B e il rapporto con i tifosi. Di seguito le dichiarazioni integrali, riprese da TMW.
DECISIONE – “Prima di tutto, sono molto onorato di unirmi a questo club con la sua storia: significa molto per me. Ci sono cose nel calcio che non si possono comprare con i soldi, che sono la storia e la cultura, e penso siano cose di cui la Sampdoria è ricca. Questa è la mia prima impressione. Di sicuro è stato bello venire qui e vedere il club, le strutture, incontrare le persone: ho solo avuto buone impressioni, finora”.
SCELTA DI CUORE – “Ho lasciato l’Anderlecht e dopo quello sono stato contattato da persone che volevano sapere se fossi interessato a sentirne di più sulla Sampdoria. Quella è stato il primo incontro: ho iniziato a seguire il club, più ascoltavo e più è iniziata a crescere nel mio stomaco una sensazione. Si possono prendere decisioni con la testa e con il cuore, e per me questa è stata una decisione di cuore. Avevo altre possibilità, ma c’era qualcosa che mi diceva che la decisione doveva essere questa”.
NUOVO RUOLO – “Penso di descrivermi come una persona positiva: spero di poter dare energia alle persone che mi circondano, credo sia importante nel calcio. È un mondo emotivo, ci comportiamo come se tutto fosse sempre o bianco o nero, vinciamo nel weekend e quindi va tutto bene e se perdiamo no, ma la mia posizione sul lavoro è di accertarmi che tutti nel club, sul campo e fuori, si sentano rinvigoriti e pronti ad aiutare e partecipare. Non possiamo permetterci il lusso di essere tristi se perdiamo, dobbiamo rimetterci subito in carreggiata: sarà uno dei miei compiti qui. Pretendo anche molto, è importante che si lavori duro per raggiungere dei traguardi, non si ottiene niente gratis in questo mondo. Devi impegnarti per avere i risultati e il modo migliore per farlo è quello di implementare una strategia in cui tutti siano allineati, sappiano quello che ci si aspetta da loro e parlino la stessa lingua per quel che riguarda ciò che vogliamo ottenere”.
DATI – “Nel calcio i dati sono un alleato forte da avere. Questo è un mondo molto, molto grande, ci sono giocatori da guardare ovunque e penso che a volte accada che si perda del tempo. Ma non ne abbiamo abbastanza. con i dati puoi garantirti di restringere quel tempo e utilizzarlo in maniera più sofisticata ed efficiente. Per me i dati sono una parte del calcio, ma non potranno mai rimpiazzare gli occhi, l’atmosfera e quella sensazione di pancia che ti prende quando cerchi giocatori, ma possono sicuramente aiutare, restringere il campo dei potenziali obiettivi su cui vuoi muoverti. I dati possono anche aiutarti quando stai valutando le tue partite, non è solo emozione quando si perde: anch’io posso essere emotivo e dire ‘non va bene’, ma se guardiamo i dati puoi anche vedere che magari la nostra prestazione in effetti è stata molto buona, il risultato non è stato perfetto ma possiamo comunque vedere che siamo sulla strada giusta. È importante che costruiamo questa cosa dentro al nostro club“.
ALGORITMO – “Vogliamo valutarci tutti giorni, ma vogliamo farlo oggettivamente, in maniera critica, e se abbiamo i KPIs (Key Performance Indicators) collegati al nostro stile di gioco e alla nostra strategia è anche più facile, per noi, restituire feedback costruttivi per renderci migliori invece di pensare solo a negativo e positivo. Ci sono più colori in mezzo a quei due aspetti. È stato importante avere una buona chiacchierata con Andrea, l’ho fatto anche prima di firmare perché era importante che fossimo allineati per lavorare insieme e ho avuto solo sensazioni positive”.
DONATI – “Nell’ultimo paio di giorni ho anche iniziato a parlare con lui del mercato, a valutare la nostra squadra, guardare la strategia e lo stile di gioco che stiamo cercando e che tipo di obiettivo possa essere interessante per noi, a breve e a lungo termine. Gli ultimi due giorni sono stati belli e intensi, ma non ci sono dubbi sul compito sul compito che stiamo affrontando: la Sampdoria non può ma essere il lavoro di un uomo solo, deve essere un forte, forte lavoro di squadra. Stiamo cercando di costruire un ambiente ad alta performance, in cui tutti entrino e giochino un ruolo, perché tutti muovano verso i nostri obiettivi, questo è molto importante. Donati era la seconda persona con cui parlare, è importante per noi che la nostra strategia e la nostra filosofia calcistica siano allineate in tutto il club e tutti capiscano cosa ci aspettiamo da loro. In un mondo in cui operiamo, che è così instabile ed emotivo, e dove molti fattori esterni possono influenzare il nostro lavoro, è importante avere qualcuno di stabile nel club che rimanga fisso: per noi quella è la strategia che dobbiamo implementare in società, una strategia di lungo periodo, ma anche la nostra filosofia calcistica e uno stile di gioco che non cambieranno non importa chi sia in carica”.
DNA – “Dev’essere nel Dna del club e spero possa essere la nostra continuità e anche la nostra arma nel futuro, a cui possiamo affidarci, non importa chi sia in carica, che sia io o qualcun altro, e spero possa continuare a lungo perché ci rende più forti come club. Ho imparato molto in tutti i posti ed è la cosa bella del calcio, non sei mai troppo vecchio per imparare ed acquisire conoscenze: penso che il paragone tra l’essere in diverse nazioni sia che la cultura può essere molto differente e devi accettarlo, e anche adattarti. Non puoi arrivare e calare qualcosa nel club dall’alto, non può essere così, devi rispettare il Dna e la cultura, non solo del club ma anche della nazione. È qualcosa con cui mi sono sempre rapportato nei vari posti dove sono stato. Fortunatamente è sempre calcio, sempre 11 contro 11, e ci sono molte cose che puoi portarti dietro dalle varie esperienze per costruire. Di nuovo, spero possa essere un vantaggio per la Sampdoria quello di arrivare e portare qualcosa da fuori Italia e possibilmente adattarlo allo stile italiano per creare qualcosa di bellissimo”.
SERIE B – “La Serie B è un campionato difficile, non ci sono grandi differenze tra molti dei club, è una sorta di ‘o tutto o niente’. L’abbiamo sperimentato la scorsa stagione, fortunatamente venendone fuori, e non è una bella esperienza da vivere. Ci mostra anche che tipo di partite ci possano essere in una lega di questo genere. Penso che ciò di cui abbiamo bisogno ora sia la continuità, questa è la strategia: dev’essere uno stile di gioco che sia prefissato e sul quale continuare a costruire, so per esperienza che più alleni le cose, più le inserisci in una cornice, e più è facile per membri dello staff e giocatori capire cosa si aspettino uno dall’altro. Questo non è tennis, non è uno sport 1 contro 1, io mi affido al ragazzo a fianco a me e lui deve sapere cosa sto pensando e cosa sto facendo, così da poter contare uno sull’altro”.
CALCIATORI – “Direi che per quel che riguarda i giocatori che vogliamo portare dentro, perché vogliamo ovviamente allargare il team, quel che è più importante per me è portare dentro giocatori che abbiano fame di ottenere qualcosa insieme a noi, in questo club, giocatori che vogliano lasciare il cuore, con il logo sopra, sul campo, e non che vengano qui perché è una bellissima città o un club con una storia. Ma giocatori che vengono qui perché vedono il potenziale che anch’io ho visto in questa società, giocatori che siano pronti a fare un passo indietro nel loro livello perché sanno che ne possono fare due in su con noi: questa è la fame di cui abbiamo bisogno, dobbiamo vederla sul campo di allenamento dal lunedì al sabato, e anche la domenica con i nostri tifosi e la nostra gente. È cruciale per noi dimostrarlo, perché il duro lavoro non costa niente e dobbiamo richiederlo a tutti: alla fine, con uno stile di gioco predefinito, un buono staff tecnico e con giocatori che sanno cosa ci aspettiamo da loro, possiamo andare fuori e mostrare uno stile di gioco aggressivo, una mentalità offensiva ma che sia anche divertente per i nostri tifosi e allo stesso tempo per i nostri sponsor”.
SITUAZIONE – “È risaputo che sarebbe più facile se fossimo in Serie A, rispetto a dove siamo ora, ma dobbiamo fare un passo alla volta. Per questo abbiamo molti traguardi intermedi che vogliamo raggiungere, di certo non possiamo prendere l’ascensore per l’attico ma dobbiamo prendere le scale e affrontare un piano alla volta per essere sicuri che il nostro edificio sia anche sostenibile. Non vogliamo prendere una scorciatoia e avere fondamenta traballanti, la mia più grande ambizione è ricostruire questo club di modo che stia su e che se una pietra viene colpita non tremi”.
TIFOSI – “Quello che chiedo è di non giudicarci ora quando arriviamo, ma di giudicarci quando andiamo via: abbiamo molto lavoro davanti ed è facile dire “Ah, voglio fare questo e quello, ora: non preoccupatevi”, ma io so, anche perché ho seguito la Sampdoria nell’ultimo periodo, che c’è solo un modo per lavorare ed è il duro lavoro, dare l’esempio. È facile dire tutte le parole giuste, ma dobbiamo dimostrarle coi fatti, quindi non dico ne prometto che tutto sarà perfetto domani, perché non lo sarà, ma posso promettere che il duro lavoro comincia ora e che continuerà, e non c’è modo migliore per affrontare questo processo che non con l’avere i nostri tifosi con noi. Ed è anche una delle ragioni per cui ho scelto la Sampdoria: con la stagione che voi ragazzi avete affrontato, vedere negli ultimi match della primavera quella continuità nel sostegno e la fortezza che hanno costruito quando si giocava in casa, ed anche in trasferta, beh, ti commuove e ti fa sentire che vuoi esserne parte. Ed è stata un’enorme ambizione per me arrivare per far parte di questo club e di questo ambiente: è qualcosa che devi guadagnarti, e farò il massimo per riuscirci, insieme ai nostri tifosi”.