Sampdoria-Cremonese, Stroppa: «Affrontiamo la partita come se sfidassimo una diretta concorrente. Dovremo essere concentrati e determinati, sarà una partita…» | OneFootball

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·30 aprile 2025

Sampdoria-Cremonese, Stroppa: «Affrontiamo la partita come se sfidassimo una diretta concorrente. Dovremo essere concentrati e determinati, sarà una partita…»

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Giovanni Stroppa, tecnico della Cremonese, ha parlato in vista del match contro la Sampdoria in programma domani al Ferraris: le dichiarazioni

Giovanni Stroppa, tecnico della Cremonese, ha parlato in vista del match della 36a giornata di Serie B contro la Sampdoria in programma domani al Ferraris. Ecco le sue dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa.

EVANI«Mi viene la pelle d’oca, perché a lui mi legano tanti episodi e tante annate. Da quando ho iniziato nel settore giovanile mentre lui era tra i più grandi all’esperienza insieme in prima squadra, oltre al nostro percorso nelle giovanili rossonere. È una persona straordinaria che stimo tantissimo».


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SAMPDORIA«Noi domani affrontiamo la partita come se sfidassimo una diretta concorrente, perché questo è il valore di quella squadra. Ci sono tantissime insidie, dal valore di cui ho appena parlato all’ambiente. Dovremo essere concentrati e determinati, sarà una partita difficile».

PERIODO DI FORMA«Sulla carta sì, i numeri hanno detto questo. Ma appartiene a quanto successo fino ad oggi, perché domani dal fischio dell’arbitro in poi non esisterà niente di tutto questo. Non lo penso e non lo pensiamo, per rispetto della squadra e di ciò che ci aspetta domani. Ora pensiamo solo alla Sampdoria, poi si penserà ad altro. In questo momento ciò non conta né ciò che è successo né ciò che succederà».

SOLUZIONI A GARA IN CORSO«Il mio pensiero era far giocare Bonazzoli e Gelli, dare condizione a chi è fuori da un po’. Non siamo il settore giovanile, non bisogna accontentare tutti. Qui gioca chi merita e tutti mi devono dare i segnali giusti: adesso lo stanno facendo e quindi chi giocherà lo farà perché l’ha meritato. Restiamo concentrati sul nostro obiettivo».

DE LUCA E JOHNSEN«Assolutamente sì, ma ho a disposizione attaccanti con caratteristiche diverse che si sposano bene tra di loro. Ci sono anche Vazquez, Bonazzoli e Nasti, che domani torna a disposizione ed è un’ulteriore freccia per il nostro arco. Johnsen e De Luca stanno facendo bene».

DE LUCA«È frutto del lavoro. Al di là delle idee tattiche che ci permettono di coinvolgere più uomini nei fraseggi, Manuel lavora anche oltre l’allenamento con lo staff e il risultato si vede in questo miglioramento costante. Può fare ancora meglio, ma il gol è il suo mestiere».

PLAY OFF«Noi pensiamo che lo Spezia arriverà terzo, perché mancano pochissime partite e se non sbaglia sarà così. Noi dobbiamo giocare partita dopo partita per il piacere di farlo, cercando di vincerle tutte. Questo sarà ancora più condizionante nei playoff, io ho detto dall’inizio che avremmo dovuto mantenere il quarto posto ed eventualmente stare sotto al terzo posto mantenendo il distacco dal quinto. Non pensate che questo possa toglierci energie a playoff conquistati. La squadra sta bene, è mentalizzata e ha mostrato uno stato di forma eccellente al di là dei risultati. Continuiamo così».

LIVELLO MENTALE«Mi rifaccio ad un articolo letto questa mattina nel quale Luis Enrique parlava di mentalità vincente. La partita di Champions League di ieri sera ha messo in mostra due squadre mentalizzate con una qualità devastante: il modo in cui il Paris Saint-Germain ha approcciato la gara con tutti quelli che hanno partecipato e non ha fatto la differenza. Noi abbiamo sempre cercato di fare questo tipo di percorso a livello mentale, al di là di chi scendeva in campo. La squadra è mentalizzata, e a fare la differenza è proprio la testa. Ho chiesto ai ragazzi di giocare alla morte in ogni singolo minuto che viene concesso loro, che sia uno solo oppure una partita intera. In questa fase del campionato forse è più facile essere concentrati, ma la nostra mentalità è lì da vedere, ho 24 giocatori tutti sul pezzo e questa per me è una soddisfazione».

CAMBIAMENTO DOPO IL RITORNO IN PANCHINA«Io sono sempre stato concentrato e non ho cambiato niente, né a luglio né a novembre. Non ho cambiato strategie, metodologie, modo di rapportarmi con i ragazzi né l’esterno».

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