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·3 giugno 2025
Salihamidžić Juventus: un ritorno di fiamma? “Brazzo” tra passato da guerriero bianconero e futuro da dirigente per la rinascita

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Il nome di Hasan “Brazzo” Salihamidžić torna a scaldare l’ambiente Juventus, ma questa volta non per le sue proverbiali sgroppate sulla fascia. L’ex centrocampista bosniaco, guerriero apprezzato dai tifosi durante la sua militanza a Torino, è oggi, secondo insistenti voci uno dei candidati più forti, se non “in pole position”, per un ruolo di primo piano nella nuova dirigenza bianconera. Un’ipotesi che affascina, perché intreccia il ricordo del giocatore con le aspettative per un dirigente che ha già navigato in acque importanti, come quelle del Bayern Monaco. Ma quale è stata la sua reale storia dirigenziale e cosa ha significato il suo legame da calciatore con la Vecchia Signora?
L’apprendistato bavarese: luci e ombre di Brazzo. Dietro la scrivania del BayernDopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Salihamidžić non ha perso tempo, intraprendendo la carriera dirigenziale nel club che lo aveva consacrato a livello mondiale: il Bayern Monaco. Nominato direttore sportivo nell’agosto 2017 e successivamente promosso a membro del consiglio direttivo con responsabilità per l’area sportiva, “Brazzo” ha vissuto anni intensi e ricchi di trofei, tra cui la storica Champions League del 2020. Sotto la sua gestione, il Bayern ha continuato a dominare in Germania e ha attratto talenti del calibro di Alphonso Davies, Leroy Sané e Sadio Mané. “Hasan ha un fiuto incredibile per i giocatori e una rete di contatti costruita in anni di calcio ai massimi livelli” avrebbe confidato un osservatore vicino al club bavarese. Tuttavia, la sua esperienza non è stata esente da critiche.
Gli sono state imputate difficoltà comunicative e gestionali, culminate in rapporti tesi con alcuni allenatori, come Hansi Flick, e in un addio al club nel maggio 2023, coinciso con la vittoria del campionato ma al termine di una stagione considerata turbolenta. “Al Bayern devi vincere sempre, ma devi anche saper gestire la pressione e le personalità forti. Brazzo ha lavorato instancabilmente, forse pagando un po’ l’inesperienza in certi meccanismi dirigenziali di un top club così complesso,” è un’analisi ricorrente tra gli addetti ai lavori tedeschi. La sua eredità a Monaco rimane dibattuta: successi indiscutibili sul campo, ma anche un percorso dirigenziale con margini di miglioramento.
Il guerriero “Brazzo” in bianconero: anni di sacrificio e un legame speciale
Prima della scrivania, Salihamidžić è stato un protagonista sul prato verde, e la Juventus ha rappresentato una tappa significativa della sua carriera. Arrivato a Torino nell’estate del 2007 a parametro zero dal Bayern Monaco, “Brazzo” si presentò con l’entusiasmo di chi voleva mettersi alla prova nel campionato italiano. “La Juventus è un club leggendario, per me è un onore e una grande sfida essere qui,” dichiarò al suo arrivo, parole che i tifosi apprezzarono subito. Nelle sue quattro stagioni in bianconero (dal 2007 al 2011), collezionò 73 presenze e 8 gol complessivi. Non furono gli anni più vincenti per la Juventus, che stava ricostruendo dopo Calciopoli, ma Salihamidžić si distinse per la sua duttilità – capace di giocare come terzino, esterno di centrocampo e all’occorrenza anche più avanzato – e soprattutto per la sua incredibile generosità e spirito di sacrificio. Un vero professionista e un esempio per i più giovani.” Tra i suoi momenti più belli, una doppietta decisiva contro il Milan nell’aprile 2008, che mandò in visibilio i tifosi. “A Torino ho dato tutto me stesso, conservo ricordi bellissimi e un grande rispetto per la società e i suoi tifosi,” ha spesso ribadito Salihamidžić in interviste successive al suo addio.
L’ipotesi di un suo ritorno a Torino in veste dirigenziale, magari per affiancare figure come Comolli e Chiellini – quest’ultimo suo ex compagno di squadra e, secondo i media, suo estimatore – apre scenari intriganti. La sua conoscenza dell’ambiente juventino, unita all’esperienza internazionale maturata al Bayern e a un legame affettivo mai sopito, potrebbero rappresentare un valore aggiunto. “Un ruolo alla Juve? Sarebbe una sfida affascinante. Conosco il DNA del club,” potrebbe essere una sua ipotetica riflessione attuale. Resta da vedere se questa “pole position” si concretizzerà in un incarico ufficiale, ma il nome di Salihamidžić è certamente uno di quelli che, nel bene e nel male, non lascia indifferenti il popolo bianconero.