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·27 aprile 2022

Salah, la Fiorentina e il contratto in... arabo: la soluzione non è stata Google translate

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Mohamed Salah ha sempre vissuto così: tante certezze. E un punto interrogativo, che resta, a distanza di anni. E qui il campo non c'entra. Occhio al mercato. Che fine aveva fatto il telefono di Salah nel giugno del 2015? Qualcuno, a Firenze, crede sia stato lanciato direttamente nel mare blu d’Egitto pur di non rispondere al ds Pradé, determinato nel convincere il ragazzo a restare alla Fiorentina per un’altra stagione. No, non c’è mai stato verso, prima la segreteria, poi direttamente non raggiungibile. Game over.

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Il mistero però parte da lontano, più precisamente da febbraio, quando Salah decide di lasciare il Chelsea in prestito per trovare maggiore continuità in Italia. I viola si fanno sotto e arrivano a compilare i documenti proprio all’ultimo giorno disponibile. O meglio, all’ultima ora, tutto per un piccolo problema di... lingua: l’egiziano infatti pretende che il contratto sia interamente tradotto in arabo. «E come facciamo? È un casino!».


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Dirigenti viola nel panico. Il primo tentativo si chiama Google Translate, ma il risultato finale è un buco nell’acqua. La soluzione, così, se la porta da casa proprio il riccioluto attaccante e si chiama Ramy Abbas, un amico di fiducia che ama stupire sui social network.

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Dopo cinque ore di controllo accurato di tutta la documentazione, tra italiano, inglese e arabo, sorge improvvisamente un altro ostacolo bello grande da risolvere. «Io non firmo se non ho la possibilità di decidere se essere riscattato o meno».

Ergo: il ragazzo vuole essere padrone del proprio destino e non dipendere da nessuno. La Fiorentina ci pensa un attimo, è a conoscenza del rischio che potrebbe correre ma accetta: il diritto di riscatto viene fissato a 19 milioni, l’ultima parola sarà del giocatore. Che segna 4 gol nelle prime 7 di campionato e chiude la stagione con prestazioni di altissimo livello.

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Alla fine dei giochi Salah, convocato dalla sua Nazionale, parte per l’Egitto e non tornerà più a Firenze, cambiando addirittura numero di telefono. Quello giusto lo darà a pochi intimi, tra cui i dirigenti della Roma, che il 6 agosto 2015 lo compreranno dal Chelsea.

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