Inter News 24
·20 settembre 2024
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Il pareggio dell’Inter con il City ha lanciato i nerazzurri verso una nuova versione di se stessi, lasciando rammarico per un risultato amaro, che avrebbe potuto trasformarsi in una vittoria. Con questa carica il derby con il Milan è alle porte. Ne abbiamo parlato con il giornalista Sandro Sabatini, che regala quotidianamente aggiornamenti e approfondimenti sul suo canale Youtube. Le parole in esclusiva a InterNews24.
Al netto del pareggio tra Inter e City, risultato che Inzaghi ha definito importante, con qualche sfumatura di rammarico, cosa pensa della partita dei nerazzurri e quanto possono andare avanti in Champions League secondo lei?«Inzaghi l’ha definita più che importante, anzi l’ha definita una prestazione gigantesca. Il rammarico è normale che ci sia, quello c’è anche quando vinci le partite 1-0, sperando di poterle vincere 2-0. E’ cosi anche quando pareggi , quando ripensi alle occasioni avute. Va detto che anche il City ha avuto molte chances negli ultimi 5 minuti L’aspetto da tenere in considerazione in questo caso non deve essere il risultato, anche se con la nuova Champions, essendo la classifica stile campionato, i pareggi sono penalizzanti quasi come le sconfitte. Nel caso di City Inter bisogna analizzare soprattutto la prestazione e quella dei nerazzurri è stata di altissimo livello, da altezza Champions, considerato anche che, rispetto alla finale di Istanbul, questa volta l’Inter ha dato l’impressione di essere al livello delle squadre che possono vincere questa Champions»
Nella partita, abbiamo visto una grandissima prestazione di Acerbi, nuovamente bravo a fermare un certo Haaland. Come giudica la sua partita?«Acerbi è un difensore molto esperto e molto bravo, che si esalta nell’1vs1 in un normale raggio d’azione. Lui va in difficoltà adesso, quando c’è da correre a campo aperto o in contropiede. Quando si gioca contro Haaland, contro il Manchester City ed il gioco di Guardiola, limitato in pochissimi metri, Acerbi in quel modo riesce ad esaltarsi»
Bene la coppia Taremi-Thuram, vista anche la momentanea crisi di gol di Lautaro Martinez: che idea si è fatto di questo periodo no dell’attaccante argentino? Pensa che alla lunga la squadra intera potrebbe risentirne?«Certo, se continuerà questo periodo la squadra ne risentirà. D’altra parte Lautaro non sta segnando gli stessi gol dell’anno scorso. Io non la chiamerei però crisi, per me è più un difetto di forma. Lautaro ha accelerato i tempi di recupero dopo la prima noia muscolare, le vacanze e poi, come tutti i centravanti della storia, quando non segni vai in ansia e ti devi sbloccare. Quando ti sblocchi diventi un po’ come un tappo di champagne. Io credo che comunque Lautaro rimanga il titolare, sia con Taremi, che con Thuram, però, visto il Taremi contro il City, penso che l’Inter abbia preso un attaccante bravo a leggere in anticipo qualsiasi giocata e qualsiasi pallone, con una tecnica del genere. Lo facevo più rozzo e muscolare, rispetto a quello che si è rivelato, ovvero un giocatore tecnico ed intelligente.»
Tante critiche per il turnover di inzaghi contro il Monza, qualcosa non ha funzionato in quella partita e in quella scelta secondo lei?«C’è modo e modo di farlo il turnover. Io ho criticato il fatto che ci sono molti giocatori che devono rifiatare durante l’anno, ma non possono farlo tutti contemporaneamente. Mi riferivo ad Acerbi, Barella e Calhanoglu. Il turnover col Monza ci stava, e secondo me i nerazzurri hanno pareggiato non a causa delle rotazioni, ma perché ha approcciato la partita con troppa presunzione e distrazione dovuta dalla Champions»
Domenica c’è il derby, chi arriva meglio? Secondo lei che sfida sarà?«Da una parte c’è l’Inter che ha pareggiato in casa della prima in Premier League, dall’altra c’è il Milan che è stato preso a schiaffi dal Liverpool, altra squadra che comunque primeggia in Inghilterra. Chi arriva meglio alla sfida? Ce lo può far capire la due giorni di Champions League. Risultato? Non lo so, con queste premesse sembra quasi scontato che l’Inter possa proseguire la striscia positiva nei derby, poi il calcio è bello perché imprevedibile nel ribaltare i pronostici.»
Le voci che arrivano dall’ambiente, segnano la sfida contro l’Inter la Deadline per la permanenza di Fonseca sulla panchina rossonera. Pensa che sarà cosi? Chi vedrebbe bene nel sostituirlo?«Io penso che il Milan debba prima risolvere l’equivoco sul ruolo e sull’interpretare il ruolo di Zlatan Ibrahimovic. Lui si è auto proclamato il boss, e tra le tante sue scelte, ci rientra anche quella dell’allenatore. Mi sembrano dichiarazioni mai viste nella storia del Milan, neanche nell’epoca della presidenza di Berlusconi, dove lui stesso non si mai si è permesso nel fare un discorso del genere. Anzi, ai tempi Berlusconi stipendiava, mentre adesso Ibra è stipendiato. Fonseca rimane una scelta sbagliata dell’estate. Adesso è ancora estate e penso ci siano tutti i presupposti per cambiarlo. Con chi sostituirlo? La risposta è elementare: Allegri o Sarri, più il primo per la sua ampiezza tattica e comportamentale per inserirsi in una situazione difficile come quella dei rossoneri, ma anche Sarri è un allenatore top.»
Derby di Milano che arriva nello stesso weekend di Juve-Napoli, altra sfida che può aprire a tantissimi scenari. Chi secondo lei può contrastare il dominio italiano dell’Inter? C’è una favorita per lo scudetto?«La favorita per lo scudetto rimane l’inter, in seconda fila nella griglia ne metto tre: Atalanta, Juventus e Napoli»
Si ringrazia Sandro Sabatini per la per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.
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