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·17 ottobre 2024

Rummenigge: «Troppe gare? I calciatori chiedono stipendi sempre più alti»

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Nelle ultime settimane il tema del calendario internazionale sta prendendo sempre più la scena anche fra i calciatori, con alcuni di loro che si sono schierati apertamente contro le scelte recenti di FIFA e UEFA e hanno minacciato di percorrere anche la strada dello sciopero per far sentire il loro disappunto sulla situazione attuale.

Se da una parte anche i club hanno fatto intendere che si gioca troppo, dall’altra ci sono anche personalità che giustificano la scelta di FIFA e UEFA di aumentare il numero delle partite. Fra di loro c’è anche Karl-Heinz Rummenigge, ex CEO del Bayer Monaco, e ora membro sia del comitato esecutivo della UEFA che del pool istituito dalla federazione calcistica tedesca (DFB).


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«Trovo molto interessante che i giocatori in Inghilterra si lamentino – ha commentato Rummenigge al quotidiano tedesco Kicker –, dove hanno il lusso di una Coppa di Lega e un campionato con 20 squadre. Capisco l’argomento, ma i calciatori e i loro agenti si sono infilati in questa trappola. Chiedendo sempre più e stipendi sempre più alti, costringono i club a generare ricavi sempre più elevati. E da dove provengono questi ricavi? Da più partite. Ed è per questo che dico: dovremmo sederci con tutte le parti coinvolte e discutere senza emozioni quali meccanismi ci servono per riportare tempi più seri e razionali, anche dal punto di vista economico».

Rummenigge ha poi parlato del Bayern e della scelta di Vincent Kompany come nuovo allenatore: «Sono molto soddisfatto dal punto di vista sportivo perché abbiamo ritrovato una cultura positiva che è semplicemente divertente. Mi piace questo pressing alto. Mi ricorda i tempi con Jupp Heynckes, Pep Guardiola, Carlo Ancelotti o Hansi Flick, quando celebravamo questo tipo di calcio. Quindi penso che sia importante che abbiamo ritrovato questa strada. Non solo il nostro calcio è tornato attraente, ma si sente anche la gioia degli spettatori allo stadio».

L’impatto di Kompany e un retroscena su Guardiola: «I calciatori sono colpiti dalle sue idee ed è un effetto che non era presente la scorsa stagione. Questo è il grande merito di Kompany, che ha convinto i giocatori con il suo modo di giocare a calcio. Max Eberl (direttore sportivo del Bayern Monaco, ndr) mi chiese di parlare con Guardiola all’epoca perché sono molto amico di Pep. Gli ho detto che avevo bisogno di un’analisi autentica e onesta. Abbiamo poi parlato al telefono per quasi due ore. Per farla breve: mi ha detto che era convinto al 100% ch Kompany fosse assolutamente l’allenatore giusto per il Bayern».

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