Calcio Africano
·26 maggio 2019
In partnership with
Yahoo sportsCalcio Africano
·26 maggio 2019
Confinata nell’angolo nordorientale del Marocco, sul mar Mediterraneo e a pochi passi dall’Algeria, Berkane rappresenta una delle culle della cultura berbera del Paese. La città è la capitale della provincia omonima e centro principale della produzione di agrumi in Marocco, in special modo della clementina, a cui è stata dedicata addirittura una scultura che si staglia nel mezzo di una rotonda situata in centro.
Berkane non è mai stato un luogo particolarmente legato allo sport, fatta eccezione per Hicham El Guerrouj, bicampione olimpico ad Atene 2004 nei 1500 e nei 5000 metri, a cui ha dato i natali nel 1974, e per il calcio.
Quattro anni prima, nel 1970, due squadre della città decidono di fondersi per iniziare a scrivere una nuova storia, fatta fin lì di sole partecipazioni alle serie minori marocchine. Sono l’Union Sportive de Berkane, la più blasonata fondata nel 1938, e il Chabab Riadhi de Berkane che danno vita nella stagione successiva alla Renaissance Sportive de Berkane. Per la rinascita ci vorrà molto tempo e il club dovrà passare per numerosi periodi bui, interrotti da un secondo posto in campionato nel 1984 e da una finale di coppa nazionale nel 1987, raggiunta dopo la retrocessione dell’anno precedente in seconda divisione.
Lì, il Berkane trascorrerà altri 26 anni prima di ottenere la terza promozione della storia in Botola Pro. Il merito va ascritto principalmente alla sapiente gestione di Fouzi Lekjaa, un dirigente nativo di Berkane formatosi come amministratore a Rabat, in passato anche direttore del budget del Ministero dell’Economia e delle Finanze marocchino.
Dall’oculata amministrazione finanziaria e dallo sviluppo del settore giovanile e delle infrastrutture – lo Stadio Municipale di Berkane è un gioiellino da 15 mila posti inaugurato nel 2014 – trarranno beneficio tanto Lekjaa stesso, che dal 2014 è presidente anche della Federcalcio marocchina, quanto il Berkane, che ha scalato gradualmente le gerarchie del Botola Pro.
I primi frutti sono arrivati proprio nel 2014, l’anno di svolta in cui il Berkane ha centrato un nono posto e la seconda finale di Coppa del Trono, poi persa contro il FUS di Rabat di Mohamed Nahiri, oggi elemento indispensabile del Wydad Casablanca. Nel 2015-2016 il Berkane si classifica al settimo posto, migliorato l’anno successivo in cui si posiziona quarto alle spalle del Raja Casablanca. Nel 2017-2018 Les Oranges, soprannome che si rifa al colore degli agrumi tanto cari alla città, compiono un passo indietro e terminano noni. Il risultato negativo in campionato è però compensato alla grande dalla conquista del finora unico trofeo della storia del Berkane, la Coppa del Trono vinta ai rigori contro il Wydad di Fès dopo aver eliminato in semifinale il Wydad più famoso, quello di Casablanca.
Stasera il Berkane ha la possibilità di aggiungere in bacheca un trofeo ancora più prestigioso e consolidare la sua posizione nell’elite del calcio marocchino. Nella finale di ritorno di CAF Confederation Cup contro gli egiziani dello Zamalek al Berkane basterà mantenere il vantaggio di un gol ottenuto all’andata in casa.
A realizzare al 94° minuto il gol che sta facendo la differenza è stato l’attaccante togolese Kodjo Fo-Doh Laba, erede di Ayoub El Kaabi (trascinatore del Marocco vincitore alla CHAN 2018 e oggi all’Hebei Fortune in Cina) e punta di diamante dell’undici di Mounir Jaouani, tecnico che per ossessività e incapacità di star fermo in panchina ricorda molto Jorge Sampaoli.
Se, come sembra, in estate Laba emigrerà verso altri lidi, a sostituirlo sarà Makusu, il goleador dell’AS Vita finalista di questa competizione nella scorsa edizione già acquistato dalla RSB nell’ultima sessione di mercato. Nel frattempo la città di Berkane si gode il capocannoniere dell’edizione in corso sperando di poter sollevare al cielo di Alessandria d’Egitto la Confederation Cup e affiancare alla scultura della clementina il primo alloro calcistico continentale.
Credits Copertina ©Sport24info.ma Scultura clementina ©ar.wikipedia.org Fouzi Lekjaa ©fr.le360.ma Kodjo Laba ©Maghribfoot.com