PianetaChampions
·16 novembre 2024
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Finale elettrico tra Romania e Kosovo, che farà a lungo discutere. La squadra ospite ha infatti addirittura lasciato il campo in segno di protesta.
Dagli spalti, infatti, hanno iniziato ad apparire alcune bandiere della Serbia e successivamente i tifosi di casa hanno cominciato a cantare il nome dello Stato. La reazione di Amir Rrahmani e compagni è stata netta: rifiuto di proseguire e rientro negli spogliatoi.
L’arbitro ha inizialmente sospeso la gara poi, dopo circa mezz’ora, ha fischiato la fine del match confermando lo 0-0 che è valso la promozione alla Romania. Diverse scintille anche in campo, in particolare tra il capitano della nazionale kosovara Amir Rrahmani e il centrocampista romeno del Cagliari Razvan Marin. La UEFA ha affermato che avrebbe comunicato “ulteriori informazioni a tempo debito”.
Lo stesso difensore del Napoli che ha poi ribadito la questione in conferenza stampa: “Questo è troppo. Tutti devono sapere che il Kosovo è Kosovo o il Kosovo è Albania, tutto qui. È qui che finisce”.
Diversi gli “italiani” in campo: oltre ai già citati Rrahmani (Kosovo, Napoli) e Razvan Marin (Romania, Cagliari), anche Vojvoda (Kosovo, Torino), Marius Marin (Romania, Pisa), Man (Romania, Parma), MIhaila (Romania, Parma). Tra gli ex Serie A Dragusin, Dragus e Muriqi.
Il Kosovo ha dichiarato l’indipendenza dalla Serbia nel 2008 ed è stato riconosciuto da oltre 100 paesi, ma non dalla Romania. Oltre il 90% della popolazione del Kosovo è di etnia albanese e i sondaggi d’opinione hanno mostrato un sostegno schiacciante nel paese all’unificazione degli stati confinanti.
Situazione non del tutto nuova, considerando che già lo scorso anno, nel settembre 2023 per la precisione, la sfida tra queste due nazionali – valida per le qualificazioni a Euro 2024 – era stata sospesa 15 minuti dopo l’inizio per uno striscione (“Il Kosovo è Serbia”) esposto dai tifosi della Romania. Solo dopo che lo striscione venne rimosso dagli spalti, la nazionale kosovara riprese a giocare. La federazione calcistica rumena, in quella circostanza, venne sanzionata dalla UEFA con una multa e con un turno a porte chiuse. Lo riporta Sky Sport