LazioPress.it
·27 aprile 2025
Romagnoli-Lazio, un amore vero che ora rischia di finire

In partnership with
Yahoo sportsLazioPress.it
·27 aprile 2025
Alessio Romagnoli non è mai stato semplicemente un giocatore della Lazio. Lui, romano di nascita e laziale nel sangue, ha sempre considerato indossare la maglia biancoceleste non come un lavoro, ma come un onore, un privilegio raro in un calcio sempre più mercenario. Il suo approdo a Formello nel 2022 aveva il sapore di un sogno realizzato, al punto da rinunciare a uno stipendio milionario pur di poter stringere quell’aquila sul petto.
Quando firmò, tre anni fa, Romagnoli ricevette da Claudio Lotito una promessa: un rinnovo e un adeguamento di contratto nel caso in cui la Lazio fosse tornata in Champions League. Un traguardo che Alessio, con il suo carisma e la sua solidità difensiva, ha contribuito a raggiungere nel 2023. Eppure, quell’impegno non si è mai concretizzato. Una ferita silenziosa, che ha iniziato a minare quel rapporto fatto di fiducia e appartenenza.
Il futuro incerto
Oggi, come riportato da Il Corriere dello Sport, la Lazio guarda avanti. La dirigenza ha intrapreso un’opera di rinnovamento, cercando di ringiovanire la rosa, e nel nuovo progetto non esistono incedibili. Anche Romagnoli, che a gennaio compirà trent’anni, potrebbe essere sacrificato. Il centrale biancoceleste ha mercato: la Premier League lo osserva con attenzione e già nei mesi scorsi aveva ricevuto una proposta dall’Arabia Saudita, respinta con il pensiero fisso alla Lazio e alla sua gente. Il suo contratto è valido fino al 2027, ma le crepe che si sono aperte lungo il cammino rendono ora possibile un addio che sembrava impensabile. Un addio che Romagnoli, nonostante tutto, non ha mai desiderato. Anzi, ha sempre vissuto ogni partita come un atto d’amore, ogni intervento difensivo come una dichiarazione silenziosa ai colori che porta nel cuore.
Se davvero sarà separazione, non sarà certo una decisione a cuor leggero. Né per lui, né per la società. Perdere un giocatore romano, laziale, capitano nell’anima prima ancora che nella fascia, significa rinunciare a qualcosa di raro e autentico, difficile da ritrovare nel calcio moderno. Il ricordo va inevitabilmente ai simboli di un tempo: Paolo Di Canio, Alessandro Nesta, Danilo Cataldi, uomini che hanno vestito l’aquila non solo con i piedi ma, soprattutto, con l’anima. Romagnoli si è iscritto con naturalezza a questa galleria di cuori biancocelesti, ed è per questo che la sua possibile partenza porta con sé un sapore amarissimo.
Prima, però, Alessio ha un’ultima missione da compiere: trascinare ancora una volta la Lazio in Champions League. Un dono d’amore, l’ennesimo, da lasciare a una tifoseria che ha sempre riconosciuto in lui non solo un difensore, ma uno di loro, uno che, sotto la maglia sudata, porta tatuato un cuore biancoceleste. E chissà, magari anche davanti a un addio, certi amori riescono a non finire mai davvero.