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·14 febbraio 2025

Roma, Porto poco sicuro. La qualificazione si gioca giovedì all’Olimpico

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Corriere dello Sport (R. Maida) – Poteva andar peggio ma doveva andare meglio. La Roma si complica la vita, come spesso le è capitato in questa stagione, e torna da Oporto con un pareggio interlocutorio, che non esprime sentenze nel dibattito sulla qualificazione. Per quanto si era visto fino all’1-1, è un peccato non averla chiusa qui: la differenza di livello rispetto al Porto era evidente. Ma questa stagione va così, si riempie di occasioni sprecate e di regali.

Nel finale anzi, dopo la sciocca espulsione di Cristante, la punizione rischiava di diventare molto severa: in inferiorità numerica la Roma è stata costretta a difendere il risultato. La sensazione, in definitiva, è che gli ottavi rimangano a portata di mano. Però i grattacapi non mancano: giovedì prossimo all’Olimpico mancheranno due squalificati, Saelemaekers e Cristante, e probabilmente Dybala che si è arreso nel primo tempo per un problema al ginocchio dopo un brutto fallo di Varela.


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La Roma ha studiato una strategia giusta. L’idea era correre pochi rischi e ha funzionato. Purtroppo l’infortunio di Dybala non è una buona notizia in prospettiva. Ma nell’immediato non ha impattato negativamente sulla squadra. Tutt’altro: Baldanzi, il sostituto, è stato fondamentale nel recuperare e difendere un pallone sulla trequarti e avviare l’azione del gol, segnato dal giocatore meno immaginabile: Celik, al primo centro assoluto con la Roma, abile e freddo a infilarsi in un rimbalzo benevolo appena prima del break.

Il Porto, subito dopo aver quasi beccato il 2-0 da Cristante su angolo, ha rimediato il pareggio grazie alla solita scelleratezza nei posizionamenti della Roma: è stato un rilancio del portiere, Diogo Costa, a lasciare un tiro a Moura, fortunato nel trovare la deviazione complice di Baldanzi. La partita, che sembrava controllabile, ha dunque preso una piega diversa. Ma non sarebbe forse finita in assedio se Cristante non si fosse fatto ammonire due volte in otto minuti: errore di superficialità imperdonabile con un arbitro dal cartellino automatico.

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