Lazionews24
·3 gennaio 2025
In partnership with
Yahoo sportsLazionews24
·3 gennaio 2025
Intervenuto ai microfoni di Radio Laziale, Felipe Caicedo ha parlato del derby della Capitale tra Roma e Lazio:
PAROLE – «Tifosi della Roma? Non so perché si arrabbiano tanto sinceramente. Lo sfottò ci sta, fa parte del calcio. Anche loro lo fanno con me, è così. Ci facciamo due risate, poi finisce lì. Ancora gli brucia il gol siglato nel derby? Sì sì, lo so lo so. È finito 3-1, ma potevamo farne cinque.
Il derby è il derby, dobbiamo vincere. Come nasce questa connessione con i tifosi della Lazio? Loro mi vogliono bene e io gli voglio bene. Ho un mio amico che è fisioterapista della Lazio, è un laziale matto. È stato uno di quelli che mi ha trasmesso la lazialità. Poi sono stato quattro anni a Roma, conosco la gente, la passione, il tifo. A me è rimasto dentro. Cerco ogni giorno di trasmettere il mio amore ai tifosi sui social, mi fanno sentire bene. È una costante sintonia. Faccio il tifo, ci sono amici ancora alla Lazio. Più laziale te o Radu? Radu, sicuramente (ride, ndr). Lo è dieci volte di più. È stato tanti anni a Roma, anche lui mi ha mostrato cosa significa essere un laziale, giocare per questa squadra. È un laziale vero, sta in Curva.
Io al derby di ritorno all’Olimpico? Sì, mi organizzo. Farò tutto il possibile per esserci.
Scintilla nel derby? Sono stato in diversi paesi, ma il derby a Roma è unico. Sono stato al derby di Manchester, di Milano, di Barcellona. Però a Roma si vive diversamente. Più si avvicina il derby… e poi vai al ristorante e al supermercato e ti parlano del derby anche due-tre mesi prima. Ti entra proprio dentro. Inter-Milan? È un derby pesante, ma non si vive. È una bella partita da giocare, da vedere, ma non è la stesa cosa senz’altro. Questa Lazio mi è rimasta proprio dentro, la considero la squadra del mio cuore. Significa tanto, mi ha dato tanto.
C’era dello scetticismo, delle critiche, poi il secondo anno mi sono preso la squadra e alla fine sono diventato il giocatore che sono adesso. Quello che è successo nel primo anno ha fatto in modo che il nostro rapporto fosse ancora più stretto. Il tifoso della Lazio è corretto, vede il lavoro. Ho abbassato la testa, mi sono messo a lavorare, ho stretto i denti e alla fine questo ha pagato.
Il mio ruolo era quello. Avevo di fronte un attaccante forte, faceva 25-30 gol a stagione. Anche quello è stato difficile all’inizio, il bomber non smetteva di segnare e per me era difficile segnare. Quando lo facevo, non avevo un grande ritmo. Essere il vice-Immobile è stato un onore, gli voglio bene. Quando abbiamo giocato insieme, abbiamo fatto delle cose insieme, abbiamo aiutato la squadra a conquistare dei trofei.
Sinceramente non mi interessavano le partite che giocavamo prima del derby. Anche adesso da tifoso, stavo guardando la partita contro l’Atalanta e già pensavo al derby. È una settimana senz’altro particolare, ci sono tanti tifosi che ti dicono quello che devi fare al derby, che conta solo vincere. Ti viene anche un po’ d’ansia. Chi lo soffriva di più? Inzaghi non ci dormiva la notte, una camomilla ogni giorno prima del derby. Poi Radu, anche Danilo Cataldi».
Live