Roma, Ghisolfi: “Non accettiamo più errori arbitrali, chiediamo rispetto” | OneFootball

Roma, Ghisolfi: “Non accettiamo più errori arbitrali, chiediamo rispetto” | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: DirettaCalcioMercato

DirettaCalcioMercato

·1 dicembre 2024

Roma, Ghisolfi: “Non accettiamo più errori arbitrali, chiediamo rispetto”

Immagine dell'articolo:Roma, Ghisolfi: “Non accettiamo più errori arbitrali, chiediamo rispetto”

In un’intervista al Corriere dello Sport, ha parlato il responsabile dell’area tecnica della Roma Ghisolfi.

La Roma, attraverso l’intervista al Corriere, ha fatto sapere di essere stanca e di non accettare più i diversi errori arbitrali subiti fin qui in questa stagione


OneFootball Video


“In questa stagione la Roma ha subito sette torti arbitrali riconosciuti dalle principali testate nazionali e dalle moviole televisive. Nonostante ciò, il club ha sempre evitato di fare polemica, anche per non concedere alibi alla squadra in un momento tecnico particolare”. In questo momento complicato per la Roma uno dei pochi dirigenti presenti a Trigoria è Florent Ghisolfi, responsabile dell’area tecnica dei giallorossi, che in un’intervista a Il Corriere dello Sport alza la voce e punta il dito contro la classe arbitrale: Non accettiamo più questo genere di errori e chiediamo di essere rispettati dalla classe arbitrale e dalle istituzioni, soprattutto in un periodo storico in cui le eventuali sviste possono essere “sanate” dalla tecnologia”.

Ghisolfi: “Sette errori in tredici giornate”

“Sette errori in tredici giornate sono troppi punti persi – prosegue il dirigente arrivato nella Capitale la scorsa estate – Il problema è un altro: in nessuna delle sette occasioni l’arbitro ha fatto ricorso alla verifica video. Se gli episodi fossero stati rivisti dal Var quasi certamente i risultati finali sarebbero stati altri. Una sola volta la Roma ha voluto manifestare il proprio disappunto, nel post-partita di Monza dove il danno era stato evidentissimo e dove lo stesso Monza aveva alzato la temperatura criticando la scelta di un arbitro di Roma”.

“Sottolineo anche che la Roma è sempre stata collaborativa con l’AIA e il designatore Rocchi – ha detto Ghisolfi – anche negli incontri abituali che si tengono annualmente. Abbiamo cercato di ascoltare le loro ragioni, pur non condividendone alcune prese di posizioni pubbliche, mai censurate dallo stesso organismo, come quando alcuni addetti ai lavori dichiaravano pubblicamente che arbitrare all’Olimpico, in uno stadio sempre pieno, non aiutasse il direttore di gara”.

Ghisolfi su Lukaku

Lukaku andava espulso? “Ne sono convintissimo. Giallo il primo fallo su Celik e rosso diretto, non secondo giallo, su Svilar”.

Successe a gennaio prima di Roma-Atalanta. Per caso ce l’avete con Gasperini proprio alla vigilia del confronto diretto? “Non è un discorso contro l’Atalanta, non siamo così… come si può tradurre sans honte in italiano?”. Quindi come Conte volete cancellare alla fonte re-tropensieri del terzo tipo? “Vedi, è assai probabile che anche in questa stagione l’Italia possa avere cinque posti in Champions e, al netto degli errori commessi dalla squadra, un diverso trattamento avrebbe inciso in una forma meno impattante sulla classifica. Ti porto un esempio che i romanisti non hanno mai dimenticato: cosa sarebbe successo alla Roma e alle casse del club se l’arbitro Taylor avesse accordato quel rigore solare per fallo di mano di Fernando? Quell’errore ha cambiato la nostra storia e il nostro presente”.

Ghisolfi: “Quando c’era Mourinho…”

Mourinho dopo la finale di Budapest lamentò proprio il mancato sostegno della società (e si beccò anche una bella squalifica): “Se a Budapest si fosse giocato ieri la reazione della proprietà sarebbe stata ben diversa proprio perché col tempo ha maturato la consapevolezza che il silenzio, la misura e l’eleganza non sempre paghino. Senza quell’errore la Roma avrebbe probabilmente un titolo europeo in più, e sarebbe stata la prima Europa League della sua storia, avrebbe disputato la finale di Supercoppa Europea e, soprattutto, sarebbe tornata in Champions, con introiti economici senza dubbio superiori rispetto a guelli garantiti dall’Europa League “23-24”.

Poi una battuta sui Friedkin, che “molto presto” torneranno a Roma perché “hanno scelto di lottare”: “Quanta passione i Friedkin abbiano per la Romail loro coinvolgimento è incredibile. Li sento quotidianamente, vogliono sapere tutto e nei particolari. Hanno investito risorse, tempo e sé stessi per restare a lungo e ottenere il massimo. Lo stadio nuovo non è un’ipotesi, ma un progetto concreto e stupendo. Ora chiedono di ricevere trattamenti equi e l’attenzione che si deve a tutti, nessuno escluso”.

Se avessero sostenuto maggiormente Mourinho nella sua battaglia contro il sistema forse oggi avrebbero raccolto qualche soddisfazione in più? “Ci siamo capiti, avanti”.

Visualizza l' imprint del creator