Pagine Romaniste
·30 gennaio 2025
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·30 gennaio 2025
Pagine Romaniste (R. Gentili) – L’Europa è ancora affare della Roma. Il lodato Eintracht Francoforte è domato da una super prestazione dei giallorossi di Ranieri, artefice di un altro miracolo. I tedeschi vengono piegati dal 2-0 firmato Angelino e, udite udite, Shomurodov. Domani alle 13 il sorteggio dei playoff di Europa League.
La prima mezz’ora scorre via insieme alla noia che assale gli spettatori di un Olimpico ancora sold out e dalla paura delle squadre. Roma ed Eintracht si punzecchiano, cercando quasi di addormentare il gioco. I giallorossi bussano a Trapp col palo di Mancini dopo gli innocui tentativi di Dovbyk, avulso alla proposività giallorossa, ed Angelino. Gli ospiti si affacciano con Larson ma Svilar fa… lo Svilar. Nella parte conclusiva della prima frazione, i ritmi si alzano. E dal destro di Mancini parte il cross che taglia l’area, dove in corsa arriva lo spagnolo: sinistro, sporcato, ma Roma avanti. Quel che conta. Sporcano la fantastica atmosfera i facinorosi support tedeschi, che si mettono in mostra per il lancio di petardi verso la Nord. Necessario l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno ripristinato la calma.
La ripresa si apre con più intensità ma poca precisione. Ranieri mette ordine e al 60’ dentro Cristante per il nervoso Paredes e Shomurodov per l’assente Dovbyk. Non lo è affatto l’uzbeko. Le voci di un addio verso Venezia, dato sempre come imminente da radio mercato ma che sinora tarda ad arrivare, non lo sfiorano. Soulé, entrato nello stesso slot, inventa l’assist dopo un elegante “sombrero” in corsa: la palla è lunga, ma Shomu attacca e, aiutato da alcune carambole, firma il raddoppio. Festeggia, ed il gruppo con lui, sotto la Sud che si scalda ed alza ancora di più i volumi fino ad accompagnare la Roma ai playoff di Europa League. Domani alle 13 il sorteggio.
Svilar 7 – Larson e Chaïbi lo stuzzicano: al primo risponde alzando il colpo di testa sopra alla traversa, al secondo andandogli faccia a faccia per non essersi fermato quando era in vantaggio nell’uscita bassa. Ottime anche quelle alte. Si fa saltare da Ekitiké ad inizio ripresa, bravissimo a rialzarsi e ad attaccare di nuovo palla, facendola questa volta sua.
Mancini 7 – Aiuta Saelemaekers, frenato per l’ammonizione. Di freni, lui, non ne ha. Va in avanti e l’Eintracht prima trema col colpo di testa che trova il palo, poi viene colpito dal cross preciso per il sinistro di prima di Angelino.
Hummels 7 – Di finali, come ha definito questa sfida, ne ha giocate e vinte numerose. Compresa quella di oggi. Chiude la porta centrale a doppia mandata dopo che Ekitiké era riuscito a sfuggirgli in corsa sulla destra, vicino alla rimessa laterale quasi come il celebre gol di Bale, ad inizio gara, quando si era alzato un po’ troppo. Pericoloso sul finire di primo tempo di testa.
Ndicka 6 – Docile col passato. Ex, ha trascorso 5 anni a Francoforte, gli riafforano ricordi tedeschi nella mente. Davanti agli occhi, invece, passa più volte Larson. Rovina i recuperi con appoggi affrettati. Nel secondo tempo si riprende e sbaglia molto di meno.
Saelemaekers 6 – Bahoya lo tormenta. Gli fa perdere posizione, poi lo costringe al fallo che gli costa l’ammonizione ad inizio gara. Perde sicurezza, e qualche pallone di troppo. Al cross si intimidisce. Il compito, però, lo svolge senza affanni. (Dal 61’ Soulé 6,5 – Magia con “sombrero” ed assist a Shomu. Altro ingresso più che convincente).
Koné 6 – Mangia le pedine che ostacolano la costruzione di Paredes. Si appropria di diversi palloni: nella parte finale del primo tempo non chiude bene il sacco e li fa cadere. La ripresa è più positiva.
Paredes 6,5 – Boca o non Boca, è al centro della Roma. La verticalità menzionata da Ranieri in conferenza è confermata, di nuovo, ogni qualvolta si supera la metà campo. Dà aria ed idee, senza però dimenticarsi di dare una spazzata a palloni – ed avversari – che stagnano troppo in zone vietate. Nervoso quando richiamato in panchina. (Dal 61’ Cristante 6 – Ranieri lo vede complementare a Paredes, così ne prende il posto. Verticalizzate di meno, e questo si sapeva, gestendo con più calma le pratiche che gli capitano. E mette minuti in più).
Angelino 8 – Di “ino” ha poco. In formissima, ultimamente e soprattutto stasera. Ispirato da subito, in soli due minuti inserisce in area altrettanti cross. Li continua a fornire, anche involontariamente quando prova il tiro che si trasforma in un assist inatteso per Dovbyk. Su un contro-cross del collega di scorribande, Saelemaekers, ci va di testa senza trovare la porta. Di sinistro, di prima, la trova eccome.
Pellegrini 6,5 – Accarezzato dalle parole di Ranieri nel pre partita (“È un giocatore importante”), tale si dimostra per la costruzione del gol. Muove la palla, dunque scuote l’assetto tedesco, che arriverà poi a Mancini. Prima, le chiamate a Dovbyk e Dybala durano solo qualche secondo: cerca uno-due, di cui non c’è mai un seguito.
Dybala 7 – Colleziona i numeri, di maglia, di tutti i giocatori dell’Eintracht: con l’eleganza che si confa solo ai giocatori di classe, manda in confusione il solido Eintracht. Non punge pesantemente su punizione, ma infila spine nelle certezze dei tedeschi.
Dovbyk 5,5 – Ogni pallone, un capriccio. Fatica a tenere per più di una frazione di secondo qualsiasi passaggio, portando il pazientissimo mister a perdere la calma. Molle, nonostante la prestanza fisica, e rigido con il sinistro. Al 12’, davanti alla porta, arriva in malo modo. Più vivo nella ripresa, che vive a metà. (Dal 67’ Shomurodov 7,5 – Si cerca il vice-Dovbyk, Shomu alza timidamente la mano. Ad Udine ha fornito l’assist, oggi con la caparbietà del centravanti raddoppia. Forse un’occhiata in casa è meglio darla)
Ranieri 8 – Anche questa missione è compiuta. La Roma è padrona del gioco, i contropiedi non preoccupano. L’Eintracht nemmeno.