Calcio e Finanza
·10 novembre 2024
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«Paulo non ci sarà contro il Bologna. Ha avvertito un problema (al flessore; ndr ) in Belgio e per i tanti infortuni che ha avuto, a volte sente fastidi che non lo lasciano tranquillo. Non sono veri e propri infortuni. Ci ha provato, ma non se la sente». Con queste parole, il tecnico della Roma Ivan Juric annunciava il forfait di Paulo Dybala in vista della sfida tra Roma e Bologna.
Dichiarazioni che hanno creato un caso, perché nel pomeriggio lo staff dell’argentino – come riportato da Il Corriere della Sera – ha chiesto spiegazioni al club. Il motivo? Le parole di Juric sono arrivate prima dell’ultimo provino che doveva avvenire alle 13.30. Fastidio vero o anticipazione del verdetto, in ogni caso Dybala è ritornato un caso.
Il problema ha radici che arrivano al no della Joya, quest’estate, alle offerte provenienti dall’Arabia Saudita e che la Roma aveva accettato. Fin qui Dybala non è stato schierato titolare in 6 partite e nel suo contratto c’è una clausola che prevede il rinnovo automatico se raggiungerà il 55% delle presenze con almeno 45’ giocati nel triennio giallorosso. Per lo staff di Dybala le parole di Juric hanno scatenato i tifosi sui social, che hanno descritto l’ennesima assenza come fuga dalle difficoltà.
Juric potrebbe saltare anche battendo oggi il Bologna. La conferenza stampa di ieri testimonia che i suoi rapporti con la squadra sono complicati: «Contro il Torino abbiamo fatto una buona partita, a Verona meglio ancora nel gioco ma abbiamo subìto dei gol che non dovevamo prendere. Sensazioni altamente negative, invece, in Belgio e con la Fiorentina, dove non ho visto né anima né partecipazione».
Juric ha parlato anche di alcuni singoli, come Hummels e Pellegrini: «Hummels? Mai un litigio. È un grandissimo professionista ma io devo scegliere, come quando ho messo Pisilli al posto di Pellegrini. Anch’io mi aspettavo di avere di più, ma devo essere onesto e mandare in campo chi fa meglio le cose che chiedo. Se Pisilli mi dà più garanzie di Pellegrini, allora metto lui anche se è un ragazzino».