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·28 aprile 2024

Roma, adesso viene il bello

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Il Messaggero (A. Angeloni) – Daniele De Rossi sostiene, a ragione, che il Napoli, per l’organico, è la squadra che si avvicina più all’Inter. Non sottolinea, e fa anche bene, che la sua Roma, quella nata il sedici gennaio scorso, è poco meno (e non come dice la classifica) all’Inter per i punti conquistati, 29 contro 35 dei nerazzurri. Questa media derossiana, spalmata sulle 33 gare giocate, porterebbe la Roma a 73,6 punti, quindi al secondo posto. La trasferta di Napoli, alla luce di que sti numeri, potrebbe apparire come una scampagnata primaverile: la Roma avrà davanti una squadra oltre la crisi di nervi, che ha cambiato due allenatori ed è reduce da una contestazione post sconfitta a Empoli.

Ma De Rossi ragiona sulle insidie: la forte rosa degli ex campioni d’Italia e un “Maradona” urlante. E in più, guardandosi un po’ dentro, una Roma che è al limite delle forze. Quello di oggi è il terzo appuntamento della settimana dopo le sfide con Bologna e Udinese e tra quattro giorni c’è il Leverkusen (che invece ha giocato ieri contro lo Stoccarda, pareggiando all’ultimo istante e conservando l’imbattibilità). E gli impegni continueranno con le sfide con Atalanta e Juve, oltre al ritorno di Coppa e, chissà, magari con la finale europea (più le ultime due di campionato con Genoa ed Empoli).


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De Rossi sa che non potrà puntare sempre sui migliori e deve gestirli, rischiano un calo di qualità. Le scelte diventano decisive e in certi casi – come oggi – il tecnico è aiutato dalle squalifiche (Paredes, Llorente) e infortuni (SmallingLukaku). Oggi rivedremo Ndicka e questo è già un passo avanti.

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