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·27 dicembre 2024

Rocchi: «Var a chiamata deresponsabilizza! Un problema sui rigori»

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Rocchi, designatore degli arbitri in Serie A, in un’intervista concessa a Radio 1 durante “Zona Cesarini” ha espresso la sua opinione riguardo il VAR a chiamata e alcuni rigori concessi con troppa “facilità”.

NUOVO STRUMENTO? IL PAREREGianluca Rocchi si esprime così sulla possibilità di introdurre il VAR a chiamata: «Il Var deve essere usato solo per episodi chiari e seri. Non dobbiamo fare moviola. Sul Var a chiamata non possiamo rispondere noi, che siamo sempre ben aperti per eventuali modifiche e novità. È chiaro che il Var a chiamata deresponsabilizza molto, mettendo la responsabilità della chiamata in capo al club o all’allenatore di turno. Credo che invece noi dobbiamo lavorare cercando di costruire ragazzi di fronte al monitor, che siano capaci di decidere, di scegliere quando intervenire o meno, cioè quando un episodio è chiaramente errato o no. Stiamo facendo un buon lavoro generale. Abbiamo avviato collaborazioni con l’Associazione Allenatori e l’Associazione Calciatori per far comprendere meglio le dinamiche del gioco ai nostri arbitri. Un arbitro deve essere un grande conoscitore del calcio, non solo delle regole».


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Rocchi e il caso “rigorini” in Serie A: una giornata riferimento

AMMETTE – Rocchi riconosce un problema riguardo l’assegnazione dei rigori: «Abbiamo avuto una giornata brutta, la settima, dove sono stati concessi ben nove e qualcuno veramente inappropriato. Specialmente nelle ultime giornate, siamo tornati a dare quelli giusti. L’importante è dare un rigore quando c’è qualcosa di importante, perché può decidere il risultato. Dico sempre ai miei arbitri che quando la pancia vi dice rigore, nel 98% di casi è rigore. Per esempio, in Cagliari-Atalanta non ne è stato dato uno, perché l’arbitro si è fatto portare, non dalla pancia, ma da un ragionamento sul rimpallo: se avesse seguito la pancia, avrebbe concesso il rigore».

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