Rita Guarino: «Italia, all’Europeo serve più cinismo per fare gol. La leader della squadra è lei, ha esperienza e qualità. Il campo è la mia vita e inizia a mancarmi…» | OneFootball

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Calcionews24

·15 luglio 2025

Rita Guarino: «Italia, all’Europeo serve più cinismo per fare gol. La leader della squadra è lei, ha esperienza e qualità. Il campo è la mia vita e inizia a mancarmi…»

Immagine dell'articolo:Rita Guarino: «Italia, all’Europeo serve più cinismo per fare gol. La leader della squadra è lei, ha esperienza e qualità. Il campo è la mia vita e inizia a mancarmi…»

Le parole di Rita Guarino, ex calciatrice e allenatrice italiana, sul percorso della nazionale femminile di Andrea Soncin agli Europei

Una pioniera del calcio femminile italiano, prima da calciatrice e poi da allenatrice vincente. Rita Guarino è una delle voci più autorevoli e rispettate del nostro movimento, la tecnica che ha costruito il ciclo leggendario della Juventus Women, portandola dalla sua nascita a dominare incontrastata la scena nazionale. La sua profonda conoscenza del gioco e delle calciatrici la rende l’analista perfetta per giudicare il percorso della Nazionale di Andrea Soncin a questi Europei. Dopo la storica qualificazione ai quarti di finale, l’ex tecnico bianconero, in un’intervista esclusiva a Tuttosport analizza con lucidità il cammino delle Azzurre, indicando i punti di forza e le aree di miglioramento in vista della sfida con la Norvegia, e parla del suo futuro, con la voglia di tornare in panchina per un nuovo, ambizioso progetto.

LA QUALIFICAZIONE AI QUARTI – «Ero certa della qualificazione dell’Italia, avevamo un margine di vantaggio importante e non pensavo che il Portogallo potesse battere il Belgio né tanto meno farlo con tanti gol di scarto. Allo stesso tempo, ero sicura che le azzurre avrebbero fatto la prestazione e quindi non avrebbero subito una goleada».


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COSA L’HA COLPITA – «In realtà nulla, la nostra Nazionale ci ha già fatto vedere il proprio valore durante la Nations League, nelle amichevoli e in tutto il percorso di questi due anni. Credo fortemente in questo gruppo e che l’Italia non debba più essere considerata una sorpresa».

DOVE MIGLIORARE – «Bisogna avere maggiore consapevolezza delle proprie qualità. Si è vista solo a sprazzi, ma quando emerge, la squadra diventa più aggressiva e più fluida nel gioco. Questo è ancora uno step da superare che permetterebbe di avere più capacità di controllo e, quindi, di ridurre la percentuale di errore tecnico, fin qui troppo alta per gli standard che abbiamo. In fase realizzativa, poi, serve più cinismo».

IL VOLTO COPERTINA DELL’ITALIA – «Credo che Girelli sia stata responsabilizzata in un ruolo importante che non riguarda solo la sua leadership tecnica, ma anche all’interno dello spogliatoio. Porta esperienza oltre che qualità».

LA SQUADRA SORPRESA DEL TORNEO – «La Svizzera. Non andrà lontano, ma ha messo in vetrina giovani estremamente interessanti e mi ha sorpreso per l’aggressività di chi gioca a viso aperto senza timori reverenziali. E anche la Francia, è cambiata, ha più continuità nel gioco e ha messo in campo, a partire dalla difesa, una nuova generazione che sta facendo molto bene».

IL SUO FUTURO IN PANCHINA – «Sono in attesa di un’opportunità per tornare in pista perché il campo è la mia vita e inizia a mancarmi. Ho avuto alcune offerte per l’estero che non si sono concretizzate, sono alla ricerca di una sfida giusta con alle spalle un progetto capace di riaccendere quell’entusiasmo che mi appartiene».

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