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·26 febbraio 2023
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La Repubblica (M. Juric) – Cinque minuti che valgono un rinnovo. Perché con un allenatore come Mourinho non conta quanto. Ma come. E l’atteggiamento di El Shaarawy contro il Salisburgo è la perfetta sintesi di quello che chiede l’allenatore ai suoi giocatori. In una notte magica, dove tanti suoi compagni si sono presi le luci della ribalta, l’attaccante è riuscito a mettere un altro sigillo.
Quello più importante, per la fiducia totale di Mourinho. E la menzione a fine gara del portoghese non è casuale: “Vittoria di gruppo, ma non posso dimenticare El Shaarawy. È stato sacrificato e mi dispiace perché nell’ultimo mese sta giocando benissimo. Ma ha capito le mie scelte e quei minuti finali sono la dimostrazione di come funzionano le cose tra di noi“.
Su questo quadro idilliaco inizia ad incombere un’urgenza: il rinnovo di contratto. El Shaarawy andrà a scadenza il prossimo giugno e la Roma ha in mano un’opzione — che difficilmente eserciterà — per il prolungamento di un anno alle condizioni economiche attuali. Circa 4,5 milioni di euro, bonus compresi. E qui sorge il problema. Per la società giallorossa le cifre vanno riviste al ribasso.
La volontà è quella di continuare insieme e Pinto farà di tutto per trovare un accordo pluriennale. Il gm giallorosso è un suo grande estimatore e lo considera una colonna dello spogliatoio. Ma l’età avanza e i tanti problemi fisici sono un fattore (economico) che a Trigoria devono tenere in considerazione. Per questo nelle prossime settimane ci sarà un incontro con il suo agente per ridisegnare i confini economici di un rinnovo che tutti vogliono fare.
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