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·16 maggio 2024
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L’edizione odierna de “La Repubblica” si è soffermata sulla conferenza stampa del presidente Aurelio De Laurentiis, in programma quest’oggi.
Può succedere persino questo, in una delle stagioni più assurde della storia del Napoli. La squadra si mette in viaggio oggi pomeriggio per la Toscana e Aurelio De Laurentiis — disinteressandosi del presente — trasforma la vigilia della sfida di domani sera (20.45) a Firenze in un prematuro spot proiettato sulla prossima stagione, con la presentazione in un ristorante di Posillipo dei ritiri estivi a Dimaro e Castel di Sangro. Il messaggio che arriva dal presidente è chiaro e forte: voltare in fretta e furia pagina, anche se almeno in teoria la disorientata squadra di Francesco Calzona avrebbe ancora da inseguire un obiettivo importante, nello scontro diretto con i viola che vale la qualificazione per la Conference League. Ma a quanto pare il numero uno azzurro si è già rassegnato con 180’ d’anticipo a dire addio all’Europa (per la prima volta dopo 14 anni) e pure lo stop di Victor Osimhen per un infortunio lieve assomiglia a un segnale di resa, sulla falsariga della bandiera bianca alzata da Di Lorenzo e dai suoi compagni nelle partite scorse. Il Napoli non ne può più di collezionare brutte figure e anche i tifosi si aspettano poco dalla trasferta di Firenze, dopo la lunga via crucis vissuta nel campionato del post scudetto.
Per questo l’attenzione generale è concentrata sulle mosse di De Laurentiis, che è alle prese con il momento più difficile della sua ormai ventennale avventura nel calcio. Il presidente è infatti obbligato a ribellarsi alla mediocrità del presente e per uscire dal tunnel si sta convincendo a ripartire da Antonio Conte: l’allenatore più bravo e allo stesso tempo più costoso tra quelli al momento in circolazione. Per assicurarsi le prestazioni dell’ex Ct della Nazionale il numero uno azzurro dovrà infatti stanziare un budget extra large: 7 milioni (più bonus) per l’ingaggio del tecnico pugliese e almeno altri 120-150 per rifondare la squadra sul mercato. Il tutto con alle porte la stagione più difficile dal punto di visto economico per la società, visto che non entreranno in cassa per la prima volta dal 2010 i soldi dell’Europa. Sembra quasi una mano di poker e Adl — ieri a Roma per la finale di Coppa Italia tra Atalanta e Juven- tus — non ha l’abitudine di fare “all in”. Per questo Gasperini, Pioli e Italiano rimangono in corsa: il piano B sarebbe molto meno oneroso.
Carlo Gioia
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