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Uno degli episodi più discussi del weekend arbitrale è stato l’intervento di Pierre Kalulu su Jens Odgaard nel primo tempo di Juventus-Bologna. L’attaccante rossoblù era involato in campo aperto, ed è terminato a terra dopo un contrasto col difensore francese. Per l’arbitro Marchetti, nessun fallo: il Bologna chiede il DOGSO (negazione di una chiara ed evidente occasione da rete), e quindi il cartellino rosso, ma il silent check del VAR conferma.
Come abbiamo già spiegato qui, la nostra valutazione tecnica è la seguente: manca un fallo e manca un cartellino giallo. Il pallone infatti schizza, rimbalza, è difficile da controllare, e quindi viene meno uno dei quattro presupposti necessari per il DOGSO (e quindi per l’espulsione): il possesso del pallone. Ricordiamo che gli altri tre parametri sono: la distanza dalla porta, la direzione dell’azione, il numero dei difendenti.
Il paragone che può venire in mente è quello con l’episodio di Milan-Udinese che a ottobre coinvolse Tijjani Reijnders e Sandi Lovric. In quell’occasione, il centrocampista olandese fu espulso proprio per DOGSO. Limitiamoci alla valutazione del provvedimento tecnico: quello di Kalulu “è molto più fallo” di quello di Reijnders. Il francese infatti pesta lo scarpino di Odgaard, mentre Reijnders fa di tutto pur di evitare il contatto, che viene creato da Lovric, il quale gli taglia la strada. Quello di Reijnders è un “micro-tocco”, che però, una volta fischiato, porta all’assegnazione del cartellino rosso. Insomma: “molto più fallo” quello di Kalulu, con l’arbitro che però non fischia nulla; molto meno quello di Reijnders, che però viene espulso. Il paradosso del DOGSO.
Chiudiamo con una provocazione. Si è parlato tanto di VAR a chiamata: se ci fosse stato nella partita dell’Allianz, come sarebbero andate le cose? Ipotizziamo che la panchina del Bologna decidesse di chiamare l’intervento VAR per il contatto in questione. La decisione finale sarebbe stata il fallo, un cartellino giallo per Kalulu e un calcio di punizione diretto dal limite. Una volta che l’arbitro va all’On Field Review, infatti, si riprende sempre con la decisione tecnica esatta.