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·30 ottobre 2024
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Andrea Meroni, difensore della Reggiana, è intervenuto alla stampa al termine della partita persa contro il Cosenza per analizzare il momento e gli stati d’animo della squadra. Di seguito le sue parole riportate da TuttoReggiana e apprese TMW:
Post Cosenza – “Siamo dispiaciuti ed arrabbiati perché ci tenevamo a fare bene, volevamo fare punti importanti soprattutto in casa per riscattare la sconfitta di Palermo. Abbiamo fatto un primo tempo in cui siamo stati un po’ contratti e abbiamo sofferto la loro pressione. Mentre, secondo me, nella ripresa c’è stata una bella reazione da parte della squadra con diverse occasioni non sfruttate. Peccato per il primo tempo, ma può capitare. Dobbiamo essere bravi e lavorare in futuro per essere più compatti”.
Stanchezza – “Diciamo che la stanchezza può farsi sentire, ma anche loro, come noi, arrivavano da una partita giocata da poco. La stanchezza si fa sentire verso la fine, ma noi nel finale ci abbiamo provato di più nonostante le energie venissero a meno”.
La squadra – “Ho visto che delle volte ci siamo allungati e si sono creati degli spazi che il Cosenza ha sfruttato. Quindi potevamo concedere meno spazi, specialmente quando andiamo in difficoltà dobbiamo lavorarci. Dobbiamo ricompattarci di più anche a centrocampo. Ci sta soffrire, ma quello non dev’essere un problema e non bisogna avere paura, accettando la bravura dell’avversario”.
Responsabilità – “Diciamo che le responsabilità ci sono a prescindere dai miei compagni. All’interno di un gruppo cerco sempre di prendermi le mie. Paolo è fondamentale e rientrerà. La responsabilità per fare questo sport, ci vuole”.
Rinascita – “Ne sono convinto. Magari il pallone pesa un po’ di più per qualcuno, però mancano ancora tante partita da giocare. Solamente con il lavoro e la fiducia nel gruppo alla fine si riesce a fare tutto e sono sicuro che il nostro valore verrà fuori. Quando arrivi da una sconfitta è sempre difficile da digerire. Abbiamo intrapreso un percorso e mancano ancora tante partite al traguardo, quindi sarebbe un peccato pensare solo che abbiamo perso. L’unico modo per invertire questo trend è pensare solamente a lavorare. Cercheremo, già da Bari, di invertire la rotta per cercare di essere meno altalenanti”.
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