🎥 Redmayne, il 🧤 'ballerino' che entra al 120' e manda i 🦘 ai Mondiali | OneFootball

Segnatevi questo nome: Andrew Redmayne, da ieri sera eroe nazionale australiano.

Il portiere del Sidney FC è entrato al 120′ – alla fine dei tempi supplementari di Australia-Perù – proprio per parare nella sequenza dei calci di rigore.

E come nelle migliori favole, alla fine c’è stato il lieto fine: l’estremo difensore 33enne ha parato il rigore decisivo a Valera, consentendo ai socceroos di strappare il pass per i Mondiali in Qatar, che si terranno questo novembre.

Una mossa rischiosa quella del CT Arnold, che ad Al Rayyan ha deciso di rischiare, sostituendo il titolare Ryan proprio per Redmayne.

Insomma, una mossa alla Giresse o alla Van Gaal, quando il CT olandese tolse Cillessen e mise Krul prima dei rigori contro il Costa Rica – con Krul che poi parò due rigori portando gli Oranje in semifinale.

Ma non è il solo aspetto incredibile di questa storia: a fare il giro di internet sono anche i balletti sulla linea di porta di cui Redmayne si è reso protagonista, cercando di confondere i tiratori della squadra di Gareca.

Una strategia alla Grobbelar o alla Dudek, il portiere polacco del Liverpool diventato celeberrimo nell’infausta finale di Champions League di Istanbul della stagione 2004/2005 contro il Milan, dove con i suoi balletti riuscì a ipnotizzare i tiratori rossoneri.

Strategia che ha pagato: Advincula infatti ha sbagliato il suo rigore, con enorme dispiacere di Lapadula e compagni.

E la rete ovviamente è impazzita: nella serata di ieri, hanno iniziato a circolare diversi video sui social che ritraevano il portiere australiano mentre si muoveva come argento vivo sulla linea.

Tutti pazzi per Redmayne, insomma.

Una fama meritata quanto incredibile, anche per via della storia personale del portiere, che fino a ieri sera aveva solo due presenze con la maglia della Nazionale australiana.

La carriera di Redmayne non è stata tutta rose e fiori: nel 2016 infatti fece un corso da barista perchè pensava di ritirarsi all’età di 27 anni per lavorare nel bar di un amico.

“Ero stanco del calcio, volevo fare il barista e studiare per diventare un insegnante“,  ha raccontato in un articolo per il The Guardian. Eppure aveva una carriera promettente: aveva fatto un provino per l’Arsenal da giovane, ma poi gli era stato preferito Wojciech Szczęsny, attuale portiere bianconero.

Da lì non riuscì più a trovare la forma fisica e mentale, finche non ritrovò John Crawley, suo primo preparatore dei portieri che al Sidney FC gli diede di nuovo la forza psicologica e la fiducia in se stesso che aveva perso.

E alla fine ha avuto ragione: e grazie alla sua forza di volontà tutta l’Australia ha esultato, con buona pace di Lapadula e compagni.

L’Australia stacca il pass per il Qatar e sarà nel gruppo con Francia, Danimarca e Tunisia: Mbappè, Cornelius e Sliti sono avvertiti.